Panchine girevoli in Serie A: sta per innescarsi un clamoroso domino. Il nome che circola con insistenza è quello di Roberto Mancini, accostato con forza alla panchina del... Milan! La figura di Montella non è più così centrale nel progetto Milan: l'ad Fassone sponsorizza l'ex tecnico dell'Inter. L'attuale allenatore rossonero potrebbe far ritorno alla Roma, con Spalletti candidato a sedersi sulla panchina dell'Inter (se sfumassero Conte o Simeone).
Le parole contano, e nel turbinio di dichiarazioni che spesso gli uomini di calcio concedono in maniera un po' superficiale e stucchevole, a volte si possono trovare degli indizi concreti di possibili trattative. Che Roberto Mancini e Marco Fassone abbiano un ottimo rapporto non è né un segreto né una novità. Il rapporto di stima reciproca è solido duraturo. Ma basta tornare allo scorso febbraio per andare a pizzicare un piccolo segnale: Mancini, intervistato sull'interruzione della sua avventura con l'Inter, tra i motivi del caos societario mise nero su bianco una frase importante. "L'errore più grande è stato mandar via Fassone, un punto di riferimento per tutti noi". E basta tornare indietro solo di qualche giorno, al 9 febbraio, per vedere lo stesso Mancini in tribuna al Dall'Ara, per Bologna-Milan. E subito le voci, smentite dallo stesso tecnico: "Io al Milan? No. Non sento da molto Fassone e Mirabelli. Sono qui perchè ho amici a Bologna".
Ora, però, la questione inizia a farsi seria. Complice sia il periodo nero del Milan che l'impressione della nuova dirigenza che Montella non sia più il profilo adeguato per portare avanti il progetto rossonero. La batosta casalinga con la Roma e l'atteggiamento generale del tecnico campano, piuttosto remissivo, stanno convincendo soprattutto l'ad Fassone a pensare con forza al clamoroso contatto con l'amico Roberto Mancini. E c'è un'altra dichiarazione pesante di Mancini che può far accendere davvero la miccia a questa trattativa esplosiva, e risale ad aprile, ai giorni precedenti al closing rossonero: "Sono stato accostato ai rossoneri solo perché Fassone può diventare il nuovo amministratore delegato, però di concreto non c’è nulla. Comunque, nel caso, valuterei l’opportunità. Penso che un tecnico vada dove pensa di poter fare bene, anche se io preferirei andare all’estero". Quel "valuterei l'opportunità" sembra già un chiaro sì.
E se davvero il Milan dovesse accelerare in questa direzione, si spalancherebbero le porte per Montella per un clamoroso ritorno a Roma. Certo, tutto, tanto, dipende dal futuro di Luciano Spalletti. Che a sua volta, dipende dai tentativi di Suning di portare a Milano Antonio Conte o in alternativa Diego Simeone. La questione è più semplice di quanto si possa pensare: fino al 28 maggio la dirigenza nerazzurra non si sbilancerà sulla guida tecnica per la prossima stagione, dato per assodato il fatto che Stefano Pioli andrà via. Fino a quella data Suning continuerà a lavorare sul fronte Conte, innanzitutto, e poi su quello Cholo Simeone. Se nessuna delle due strade dovessero condurre ad un esito positivo, ecco che l'Inter accoglierebbe a braccia aperte Spalletti.
La Roma, a quel punto, dato che Emery potrebbe venir riconfermato dal Psg, potrebbe davvero puntare su Vincenzo Montella, che allenò i giallorossi nel 2011 prima di far posto a Luis Enrique. Un domino forse complicato ma suggestivo, che regalerebbe ai tifosi un mix di sensazioni nuove e contrastanti.