Era stato il primo ad essere cacciato, nel novembre 1998, nella stagione dei quattro allenatori. Allora l'esonero per Gigi Simoni era arrivato nel giorno della Panchina d'Oro, il giorno dopo la vittoria sulla Salernitana e cinque giorni dopo il successo in Champions contro il Real Madrid. Stavolta l'Inter si è superata e ha esonerato Pioli, dopo l'addio a Mancini in estate, quello a De Boer a campionato in corso. In mezzo la parentesi Vecchi, che ora torna in sella. E allora Gigi Simoni, in esclusiva su Sportmediaset.it, si è lasciato andare ad una battuta in diretta a 4-4-2, smorazata da un sorriso: "All'Inter hanno un po' questa abitudine di mandare via gli allenatori, come hanno fatto con me".
Via Pioli, negli stessi minuti in cui la Juve raggiungeva la finale di Champions. Via Pioli a tre giornate dalla fine. "Giusto l'esonero di Pioli? È difficile dare un giudizio da fuori. Però è stata una cosa che mi ha sorpreso. Forse non era il caso di fare un cambio a tre turni dalla fine".
Il nuovo corso cinese non sembra discostarsi tanto da quello del primo Moratti, che ad esempio proprio con Simoni riuscì a far girare in panchina in una sola stagione, dopo il tecnico di Crevalcore, Lucescu, Castellini e Hodgson: "I dirigenti dell'Inter sembrano non avere grande esperienza a livello calcistico, quindi ci si deve aspettare di tutto". Simoni scende nei particolari con giudizi chiari sulla struttura della squadra: "È un nucleo che ha bisogno di essere cambiato: non si vede mai una situazione tecnica fatta bene. Tutte le volte c'è qualcosa di nuovo, ci sono delle sorprese".
E allora serve un demiurgo che forgi, che plasmi una materia nerazzurra davvero intricata: "Chi prenderei per la panchina dell'Inter? Ci sono due allenatori che terrei in considerazione: Simeone e Conte. C'è una grossa differenza, però: Antonio, per il suo trascorso juventinto, probabilmente non è visto benissimo dai tifosi dell'Inter. A differenza di Simeone, che farebbe felici tutti".
Più defilato, secondo Simoni, la figura di Spalletti: "È un mio caro amico, lo conosco ed è molto bravo. Ma siccome lo conosco caratterialmente so che non è molto 'tranquillo'. E l'ambiente stesso dell'Inter non ha mai tranquillità, potrebbe non essere adatto al suo profilo".
Infine una battuta su Totti, che, forse, non smetterà: "Non so se continuerà, ma credo sia opportuno che si ritiri per il valore che ha avuto e per i meriti che gli andrebbero riconosciuti. Per me dovrebbe smettere ma, sicuramente, in questi ultimi tempi doveva essere gestito in maniera diversa da Spalletti".
COMMENTA SU sportmediaset