Nel primo posticipo della 37a giornata di Serie A, l'Inter batte 3-1 la Lazio e ferma a 8 gare la striscia negativa senza vittorie. All'Olimpico padroni di casa avanti dopo 18' grazie a un rigore di Keita. I nerazzurri confezionano la rimonta in 6': Andreolli (31') pareggia di testa, prima della maldestra autorete di Hoedt (37'). Nella ripresa Eder cala il tris (29'). La Lazio chiude in 9 (espulsi Keita e Lulic) e ora rischia il 4° posto finale.
Diciamo subito che il match dell'Olimpico, al di là delle espulsioni di Keita e Lulic, non passerà nella storia per agonismo e giocate spettacolari, ma i tifosi nerazzurri se lo ricorderanno per un bel pezzo perché Handanovic e compagni stavamo per stabilire il ben poco invidiabile record di gare senza vittorie (9), striscia mai verificatasi dall'introduzione del girone unico. E quando Keita ha portato avanti la Lazio, lo scoramento dei tifosi presenti (in molti hanno lasciato lo stadio Olimpico) e di quelli appiccicati alla tv era ai massimi.
Per fortuna dei ragazzi di Vecchi, però, la Lazio si è presentata in campo con le scorie della Coppa Italia non ancora smaltite e con motivazioni davvero bassissime, se non quelle di salutare al meglio il proprio pubblico e resistere all'assalto dell'Atalanta. E così in soli 6', dal gol di Andreolli alla goffa autorete di Hoedt, il match ha cambiato verso e preso definitivamente la strada nerazzurra. I ragazzi di Inzaghi hanno alzato bandiera bianca quando Di Bello, un po' troppo frettolosamente, ha mandato negli spogliatoi Keita per una simulazione che sembrava non esserci. Poi quando anche a Lulic sono saltati i nervi, la gara è in pratica finita con 12' di anticipo. Inzaghi, sensibile ai record, ha un solo motivo per sorridere: la coppia Immobile-Keita con 38 gol ha raggiunto Casiraghi e Signori come prolificità. In casa Inter, invece, la vittoria è solo un brodino nella giornata dell'addio all'Europa e che ha sancito la supremazia cittadina del Milan.
Dura trovare motivazioni per due squadre che hanno davvero poco a cui chiedere a questo campionato: la Lazio è già qualificata per l'Europa League e vuole difendere il quarto posto dall'assalto dell'Atalanta, ai nerazzurri non rimane che provare a portare a casa i tre punti per evitare il record negativo di tutti i tempi (mai senza vittorie per 9 gare di fila da quando c'è il girone unico) dopo che la vittoria nel pomeriggio del Milan aveva cancellato quelle residuissime possibilità di accedere all'Europa League attraverso i preliminari. Probabilmente una scocciatura, ma senza dubbio non può non bruciare essere arrivati alle spalle dei cugini.
Da una parte una squadra (con parecchi assenti) reduce dalla cocente delusione della Coppa Italia e dall'altra una che ha staccato la spina ormai due mesi fa. Con queste premesse intensità e ritmi di gioco sono più da classica gara di fine stagione. Ci pensa Murillo a vivacizzare i primi minuti: al 4' stende Keita in area, ma per Di Bello è tutto regolare, poi al 17', sfidato in velocità da Felipe Anderson, perde l'equilibrio e ostacola fallosamente il brasiliano: rigore che Keita trasforma con freddezza. Oltre al danno la beffa per i nerazzurti, visto che il colombiano si fa male e dopo una manciata di minuti deve lasciare posto a Santon, con lo spostamento al centro di D'Ambrosio. L'Inter, che mostra sempre le solite lacune nell'organizzazione di gioco, ha il merito di non sfaldarsi come neve al sole, anche grazie a una Lazio che, trovato il vantaggio, ha il demerito di non spingere sull'acceleratore. Arriva così a sorpresa il pareggio: dagli sviluppi di un corner, Andreolli brucia de Vrij e fulmina di testa l'esordiente Vargic. La Lazio è svagata e paga probabilmente lo sforzo in Coppa Italia, sia in termini nervosi che fisici. Sicuramente la concentrazione non è delle migliori e al 37' Hoedt combina la frittata deviando alle spalle del suo portiere un innocuo cross di Candreva. Nerazzurri avanti senza nemmeno crederci troppo.
L'intervallo non è servito a Inzagghi per motivare i suoi e l'Inter parte meglio: Eder fa ammattire Hoedt, ma non è mai preciso. L'unico sussulto dei padroni di casa arriva al 12', quando Keita imbecca Immobile: il siluro del napoletano prende in pieno la traversa. Al 21' l'episodio che chiude il match: per Di Bello il contatto Medel-Keita non c'è ed è simulazione dell'attaccante ispano-senegalese: secondo giallo ed espulsione. Biglia e compagni si innervosiscono e Lulic si fa cacciare per doppio giallo al 33', qualche minuto dopo il terzo gol di Eder (facile tap-in). Il match finisce qui, tanto che Di Bello non assegna alcun minuto di recupero.
Felipe Anderson 6,5 - E' di gran lunga il migliore dei suoi, in particolare nel primo tempo.
Milinkovic 5 - Prova deludente del serbo, forse la peggiore dell'anno.
Hoedt 4 - L'autorete è da "Mai dire Gol". In difficoltà perenne su Eder.
Andreolli 7 - Una pregevole zuccata e una buona prova in difesa.
Eder 7 - Corre, lotta e segna il gol del 3-1.
Murillo 5 - Gioca 22', commette rigore su Felipe Anderson e prima rischia grosso su Keita.
LAZIO-INTER 1-3
Lazio (3-5-2): Vargic 6; Wallace 5,5, de Vrij 5 (14' st Basta 5), Hoedt 4; Felipe Anderson 6,5, Milinkovic 5, Biglia 6, Luis Alberto 5 (22' st Lombardi 5), Lulic 4,5; Immobile 5,5, Keita 6. A disp:. Adamonis, Borrelli, Bastos, Petro, Cardoselli, Crecco, Murgia, Luis Alberto, Rossi, Tounkara. All.: Inzaghi 5,5
Inter (4-2-3-1): Handanovic 6; D'Ambrosio 6, Andreolli 7, Murillo 5 (22' Santon 6), Nagatomo 6; Gagliardini 6,5, Medel 6 (41' st Banega sv); Candreva 6,5, Brozovic 5,5, Perisic 6; Eder 7 (36' st Pinamonti sv). A disp.: Carrizo, Radu, Sainsbury, Vanheusden, Yao, Joao Mario, Palacio, Biabiany, Gabigol. All.: Vecchi 6,5
Arbitro: Di Bello
Marcatori: 18' rig. Keita (L), 31' Andreolli (I), 37' aut. Hoedt (I), 29' st Eder (I)
Ammoniti: Murillo (I), Hoedt (L), Eder (I), Keita (L), Lulic (L), Lombardi (L)
Espulsi: Al 21' st Keita per doppia ammonizione (gioco falloso e simulazione) .Al 33' Lulic per doppia ammonizione.