Attacco Milan: spunta Dembelè

L'attaccante classe 1996 ha le caratteristiche che piacciono all'Aeroplanino. Il Celtic chiede 35-40 milioni

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Tra Morata e Belotti spunta Moussa Dembelé. Con Bacca e Lapadula in partenza, il Milan è alla ricerca di punte di peso per la prossima stagione da affidare a Montella e tra i nomi altisonanti in giro per l'Europa, L'Equipe ha rilanciato uno scenario diverso: Moussa Dembelè, attaccante francese reduce da 32 gol in 49 partite con il Celtic. Valutato sui 35-40 milioni, i rossoneri potrebbero investire su un classe 1996 col gol nel sangue.

Se il nome probabilmente non è sulla bocca di tutti, il profilo del giocatore è nel mirino dei dirigenti di mezza Europa ormai da anni, da quando Moussa Dembelé - da non confondersi con l'ex Tottenham - muoveva i primi passi calcistici nelle Academy del Psg. In Francia però non ha trovato spazio e la sua crescita è passata dal Fulham prima di trasferirsi a costo zero in Scozia ad esaltare i nuovi tifosi a suon di gol: 32 in 49 partite. Non male per un attaccante classe 1996, a prescindere dalla qualità del campionato scozzese. Prestazioni che hanno attirato il Chelsea in inverno, rispedito al mittente con l'assegno da 40 milioni, e ora il Milan che, secondo L'Equipe, avrebbe chiesto informazioni al Celtic sulla possibilità di trattare il cartellino del giocatore. Ma conosciamolo meglio.

Dembelé nonostante i 185cm non è la classica punta centrale e solo fisica. E' un attaccante mobile che, dotato di una buona velocità, può giocare su tutti i fronti dell'attacco pur dando il meglio di sé in posizione centrale dove può sfruttare l'enorme senso del gol. La notevole fisicità si trasforma in esplosività in area, con una tecnica di base in costante miglioramento che lo rende un attaccante piuttosto completo ma con ampi margini di miglioramento vista la giovane età. A differenza di Bacca, per esempio, finito sotto accusa per lo scarso coinvolgimento nel gioco della squadra, Dembelé è un centravanti che aiuta i compagni nella costruzione del gioco svolgendo come piace a Montella, pur dando il meglio di sé in area con la capacità certificata di sfruttare al massimo i cross dagli esterni e le palle vaganti in area. Uno stile di gioco tipicamente inglese, va ricordato, ma che potrebbe anche adattarsi al calcio italiano soprattutto nelle sfide contro avversari chiusi in cui servono muscoli e centimetri in area. Il dribbling non è il suo forte, ma ha altre qualità.

Il gol ce l'ha nel sangue e in questa prima stagione al Celtic ha già timbrato il cartellino anche in Champions League infilando per due volte la porta del Manchester City di Guardiola. Per il Milan sarebbe un investimento costoso ma lungimirante, pur con la concorrenza dei più grandi club inglesi da battere.

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