La doppia vittoria della Ducati al Mugello e a Barcellona ha fatto un po' storcere il naso a qualche avversario, che ha velatamente accusato la Michelin di favorire le moto di Borgo Panigale. “Michelin ci dà le gomme che dà a tutti gli altri e devo dire che nella seconda sessione di prove libere di sabato, Dovizioso è stato l’unico a uscire con un pneumatico posteriore medio usato, molto usato, e a fare tutta la sessione per provare a capire quali prestazioni si potevano fare con una gomma che aveva quasi una ventina di giri. Quindi io credo che una delle ragioni del successo nostro e della bellissima prestazione di Andrea sia il fatto che lui aveva preparato la gara e quindi aveva voluto saggiare le prestazioni della gomma, come sarebbe stata verso la fine della gara, credo sia una scelta che ha fatto solamente lui e credo che abbia pagato”, ha detto il ds Paolo Ciabatti a Radio 24.
Sta di fatto che la Ducati è tornata in corsa per il titolo della MotoGP dopo un avvio complicato. “Come abbiamo detto tutti rimaniamo con i piedi per terra, non ci nascondiamo perché a sette punti da Vinales e senza l’incidente in cui Espargaro in Argentina ha buttato a terra Dovizioso, saremmo in testa. Non pensare al Mondiale sarebbe un errore. Poi sappiamo anche che la nostra moto ha ancora dei difetti e ci stiamo lavorando, ma credo che siamo riusciti a migliorare decisamente nelle ultime gare e credo anche che il quarto posto di Jorge Lorenzo di ieri in rimonta sia la dimostrazione che in certe condizioni la nostra moto è estremamente competitiva. Noi vogliamo che lo sia e quindi stiamo lavorando per questo”, ha aggiunto.
Gli avversari da battere saranno due: "Viñales e Marquez soprattutto, con tutto il rispetto per Pedrosa e Valentino Rossi". Dovizioso può farcela? “Dovizioso ha fatto un grande lavoro questo inverno, non solo di preparazione fisica ma anche di preparazione psicologica, credo che la vittoria a Sepang sette anni dopo quella di Donington gli abbia fatto acquisire una maggiore consapevolezza dei suoi mezzi. Prima si diceva che il primo a non credere tanto nelle sue doti, nel suo talento era proprio lui, adesso Andrea ci crede, questi due ultimi risultati, Mugello e Barcellona, gli hanno confermato che è un pilota che può combattere alla pari con Marquez, con Rossi, con Pedrosa, con Vinales e con gli altri”.