Brescia, Cellino shock: "Balotelli? E' nero, sta lavorando per schiarirsi...". Poi: "Razzista? Non mi devo discolpare"
Il presidente del Brescia: "Mario dà forse più peso ai social che ai suoi valori da sportivo". Poi dal club la precisazione: "Paradosso palesemente frainteso"
E' un Massimo Cellino decisamente sopra le righe quello che si presenta ai giornalisti a margine dell’assemblea di Lega Serie A. Interpellato sul caso Balotelli, il presidente del Brescia si è lasciato sfuggire infatti una pessima battuta sull'attaccante. "Cosa devo dirvi su di lui? E' nero, ma sta lavorando per schiarirsi e ha molte difficoltà...", ha detto tra lo sconcerto generale. Dichiarazioni poi ridimensionate con un comunicato ufficiale del club che parla di un "paradosso palesemente frainteso". PIù tardi Cellino è tornato sulle sue parole: "Chi è che mi ha dato del razzista? Se scrivete tutte le cazzate che dico, non smettete più di scrivere. Io non mi devo mica discolpare di una cosa alla quale non credo. La cosa tragica sapete qual è? E' che non sapete più che caz.. scrivere".
"Se chiarisco - ha risposto, in sala stampa, a chi gli chiedeva di chiarire - faccio ancora più danni. Le persone per bene mi conoscono".
"Mario dà forse più peso ai social che ai suoi valori da sportivo - aveva tuonato-. Non l'ho preso per gli abbonamenti. Sta diventando un punto di debolezza per sovra-esposizione". "Nel calcio ci sono squadre che combattono e vincono, se pensiamo che un giocatore da solo possa vincere le partite, offenderemmo il calcio e la squadra - ha continuato -. Altrimenti, giocheremmo uno contro undici". "Grosso ha fatto un errore in conferenza stampa a parlare di lui e non della squadra - ha aggiunto -. Dobbiamo parlarne il meno possibile e spegnere questi social. Sono la bestia del 2000".
"Non l'ho preso per farmi pubblicità, ma perché può ancora dire qualcosa nel mondo del calcio. Quando sarà in condizione di farlo, se lo sarà, risponderà in campo - ha aggiunto Cellino -. In quel momento tornerà ad essere un calciatore. Adesso però mi sembra un po' lontano dall'esserlo", "L'ho preso sognando che fosse un valore aggiunto, ma non speravo assolutamente che fosse quello che doveva salvare la squadra. L'ho detto anche a lui - ha continuato il presidente del Brescia -. E' troppo facile scaricare le colpe solo su Balotelli e usarlo come capro espiatorio. Probabilmente se potessi tornare indietro chiederei a Balotelli se è davvero convinto di venire a Brescia. La scelta è stata più azzardata rispetto a quello che si pensava. Dalla sua parte e dalla nostra". "E' il motivo per cui ho cambiato allenatore - ha concluso Cellino, parlando anche dell'esonero di Corini -. Andava più aiutato lui che noi, forse all'inizio eravamo in grado di farlo ma ma adesso ci siamo indeboliti come squadra ed è più difficile".
Infine sul futuro di Grosso. "Vediamo se riesce a diventare un mago - ha precisato il patron del Brescia -. Son vecchio in questo mestiere, non mi devo aspettare nulla. Devo pensare alle pagine finali, non a quelle che leggerò". "Dobbiamo trovare la forma fisica e psicologica, poi arriveranno le vittorie", ha aggiunto.
IL CLUB: "PARADOSSO PALESEMENTE FRAINTESO"
Subito dopo il grande clamore suscitato dalle parole di Cellino, il Bresci ah diffuso un comunicato per ridimensionare l'accaduto. "In merito alle dichiarazioni rilasciate questo pomeriggio dal Presidente Massimo Cellino, riferite al nostro giocatore Mario Balotelli - si legge nel testo -, Brescia Calcio precisa trattasi evidentemente di una battuta a titolo di paradosso, palesemente fraintesa, rilasciata nel tentativo di sdrammatizzare un’esposizione mediatica eccessiva e con l’intento di proteggere il giocatore stesso".