"Dopo Cardiff volevo lasciare"

Il tecnico bianconero: "Ho parlato con la società, l'obiettivo primario è lo scudetto"

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Difficile per la Juve dimenticare la Champions persa. Allegri ammette di aver pensato di lasciare dopo la delusione di Cardiff: "Tutti pensavano che me ne sarei andato in caso di vittoria, al limite lo avrei fatto in caso di sconfitta" ha detto a Premium Sport. "Ho dovuto pensare per capire cosa avessi dentro e ripartire nel migliore dei modi. Ho parlato con la società e ci sono i presupposti per fare un'altra  grande stagione". 

Dopo quasi due settimane, l'argomento Champions resta quello principale anche se Max Allegri non si nasconde e non nasconde l'amarezza che, per qualche istante, lo aveva fatto dubitare di rimanere al suo posto, su quella panchina: " Quest'anno sarà un anno molto più difficile, perché dopo tre stagioni con scudetti, Coppe Italia, finali di Champions e Supercoppe è normale guardarsi dentro, perché al limite dopo rischi di fare un patatrac. Invece, poi dopo velocemente ho deciso, ho parlato con la società e ci sono tutti i presupposti e la voglia per fare una grande stagione. Sarà una sfida nella sfida. Una sfida dentro noi stessi, dove dobbiamo cercare di migliorare la qualità del gioco". 

A proposito di Cardiff, il tecnico analizza la gara persa contro il Real: "I l primo tempo è stato un primo tempo ben giocato. E direi che noi abbiamo tirato più in porte. Il secondo tempo è stata una partita dove loro ci hanno dominati. Sono stati più bravi. Direi hanno vinto meritatamente questa finale è da questo dobbiamo ripartire senza fare drammi, senza passare per grosse delusioni e depressioni, come ho sentito in questi 12 giorni che sono in giro". In ogni caso, Allegri resta ottimista e vede positivo: "B isogna anche guardare il bicchiere mezzo pieno che è quello di aver vinto un altro scudetto che è il sesto, quindi è leggenda. Aver vinto tre Coppa Italia di seguito e aver giocato due finali di Champions. Un secondo tempo in quella maniera è una finale persa, mettetevela come vi pare, non può cancellare l'annata straordianria dove Roma e Napoli hanno fatto il record di punti della loro storia".

La Champions sembra diventare un'ossessione ma Allegri fissa gli obiettivi: " L'obiettivo primario è quello che è nel Dna della Juventus, ovvero lo scudetto, poi dopo c'è la Coppa Italia e la Champions. Direi che la Juventus negli ultimi tre anni si è assestata bene tra le prime otto ed è quello l'obiettivo che la Juventus deve perseguire. Poi in Champions hai visto che un anno puoi fare i quarti di finale, come puoi fare la semifinale e puoi fare la finale. Però l'obiettivo deve essere quello. Quest'anno sarà molto più difficile perché ci sono le cinque squadre inglesi, ovvero Chelsea, Tottenham, Manchester City, United e Liverpool che saranno competitor agguerrite e quindi bisognerà farsi trovare pronti".

Pensando alla stagione che verrà, Allegri non nasconde il rispetto per le milanesi ("Con Spalletti l 'Inter fa un salto di qualità", "il Milan sta facendo un grande lavoro") e non si sbilancia nemmeno su quella che sarà la rosa a sua disposizione: "Numericamente a parte in attacco siamo a posto, bisognerà sostituire quelli che partiranno ma in questo la società è bravissima e sa cosa fare.  Douglas Costa è uno degli obiettivi, mi piace è molto bravo. Bernardeschi è un giocatore di grande prospettiva per la Nazionale. De Sciglio dal Milan? In difesa siamo a posto. Schick in prestito? Non è ancora arrivato, ma posso dire che è un giocatore che fa cose non normali. N'Zonzi non è una mia richiesta, parlo con la società e valutiamo i migliori rinforzi".