La situazione di Moise Kean, attaccante della Juventus e primo millenial ad esordire in Serie A, continua ad essere complicata. La firma sul primo contratto professionistico tarda ad arrivare e il rischio di perderlo a zero esiste. Colpa, tra le altre cose, di alcuni trattori mai consegnati al padre: "Mi era stato promesso un aiuto agricolo per tornare in Africa, ora dicono che è una spesa fuori budget". Su Raiola: "Non ho firmato niente con lui".
Letta superficialmente la questione potrebbe sembrare ridicola e di facile soluzione, ma non è così. Essendo Moise Kean ancora minorenne, per siglare l'accordo con la Juventus serve anche la firma del padre Biorou Jean che però tarda ad arrivare proprio per una promessa mai mantenuta dalla società bianconera: "Hanno proposto 700mila euro di contratto per mio figlio ed è un'offerta buona, però quando in passato ho evitato che Raiola portasse Moise in Inghilterra, mi era stato promesso un aiuto per tornare in Africa - ha commentato a Tuttosport -. Io faccio l'agronomo e in Costa d'Avorio possiedo parecchi ettari di terreno che vorrei avviare alla coltivazione di riso e mais. Alla richiesta di materiale agricolo mi avevano risposto che non c'erano problemi, mentre ora mi dicono che le richieste sono fuori budget".
Un intoppo particolare, certo, ma che potrebbe complicare una trattativa da concludere prima del febbraio 2018 quando Kean diventerà maggiorenne e potrà decidere di testa sua cosa fare del futuro, condizionato anche da agenti esterni. E proprio su Raiola il padre dell'attaccante bianconero si è esposto: "Dice di essere il procuratore di mio figlio, ma io non gli ho dato la procura. Non ho firmato niente. Anzi, se fosse dipeso da me ne avrei scelto un altro per seguire mio figlio".