Grave lutto in casa Montpellier che piange la scomparsa del suo storico presidente. Louis Nicolin è deceduto all'età di 74 anni dopo essere stato ricoverato in seguito a un malore in un ristorante di Nimes mentre festeggiava il compleanno. "Loulou" come lo chiamavano in Francia, fondò il club nel 1974 portandolo fino alla conquista della Ligue 1 nel 2012. "Più dello scudetto ho sempre preferito la Coppa di Francia" aveva commentato.
Negli ultimi anni la sua pittoresca figura si è intrecciata anche col calcio italiano. Un po' per lo sgambetto tecnico a Carlo Ancelotti ai tempi del Psg, ma anche e soprattutto per delle trattative di mercato mai banali da Giroud, mai arrivato in Italia, a Yanga-Mbiwa passato per la Roma. Del resto Nicolin banale non lo è mai stato, diretto e a suo modo divertente da uomo d'altri tempi che, con i propri dipendenti dell'azienda che gestisce la raccolta di spazzatura in giro per il mondo, fondò il Montpellier nel 1974, partendo dalla sesta divisione francese fino all'apice raggiunto nel 2012 con il titolo di Ligue 1. "Ma più quello a me interessa la Coppa di Francia" quella vinta nel 1990.
Altri tempi appunto, prima dei soldi e dei riflettori della Champions League, competizione giocata proprio col Montpellier ma mai apprezzata: "Di giocare contro Arsenal e Schalke me ne fotto - aveva dichiarato ai tempi -. Non mi ha mai fatto sognare. Meglio la Coppa di Francia dove facevamo giocare tre stranieri quando se ne potevano schierare due, ma i professionisti ci snobbavano e non controllavano". Di storie da raccontare Nicolin ne aveva per tutti.
Nel 1977 il Montpellier eliminò il Marsiglia dalla coppa con il presidente chiuso nello spogliatoio per via della superstizione: "Era un periodo che non cambiavo mai nemmeno vestito per non far perdere la squadra". Poi il santone che Guy Roux mandava agli avversari per il malocchio, e il santone: "Ci chiese un pollo vivo, poi riunì la squadra e tranciò la testa dell'animale con una sciabola dicendo al tecnico di schierare i giocatori colpiti dal sangue. Il pollo continuò a correre senza testa... vincemmo 3-0". Di superstizioni ce n'erano molte altre, toccherà ai posteri raccontarle. Di sicuro il calcio francese perde un personaggio difficile da rimpiazzare.