Stremato, ma felice. Fabio Aru non nasconde la gioia per il suo primo successo al Tour, proprio dove nel 2014 aveva trionfato Vincenzo Nibali. "Sono incredulo. Ho attaccato poco dopo il cartello dei tre chilometri dall'arrivo, volevo vedere come stavano gli altri. Ho provato a dare tutto". Una cavalcata solitaria, senza paura: "Sul muro finale era durissima, avevo paura di essere ripreso, lo confesso, ma non mi sono mai girato".
Aru ha trionfato con la maglia tricolore di campione italiano. Una soddisfazione doppia: "Vincere con la maglia tricolore è una grandissima soddisfazione. Ho passato una primavera difficile, per fortuna con tanto impegno è girata anche per me". E dopo la maglia tricolore, ecco quella a pois: Aru infatti balza in testa alla classifica degli scalatori: "L'anno scorso ho fatto il Tour senza vedere il podio. Questo è un grande passo in avanti. Non sapevo nemmeno di avere la maglia a pois, lo realizzerò tra qualche ora".
L'ordine d'arrivo è da brividi: "È speciale combattere coi più forti al mondo, sono davvero felice. Avevo vinto al Giro e alla Vuelta, ci ho pensato tante volte. Sapevo che la strada spianava un po' verso la fine. Nel 2014 quando aveva vinto qui Vincenzo mi ero già fatto un'idea della salita. Sono contento".
L'idea di attaccare è arrivata anche grazie soprattutto alle ottime condizioni fisiche: "Io quando sto bene ci provo, ho avuto paura che mi riprendessero. Poi ho iniziato a crederci dall'ultimo km, dalla macchina non avevano il distacco, eravamo tutti agitati giustamente. Dopo l'arrivo ero choccato. Mi riguarderò varie volte il video, poi vincere con una bella maglia tricolore è fantastico".
Dopo la premiazione sono arrivati i complimenti della maglia gialla Froome: "Chris mi ha fatto i complimenti, riceverli da lui è soddisfazioine doppia, sarà dura ma l'importante è giocarsela fino alla fine. In queste tre settimane darò tutto".