Stevan Jovetic si autoconferma giocatore nerazzurro. Non solo con i gol, il secondo di questo precampionato, ma anche con i gesti e le parole. Dopo la rete al Lione il montenegrino è andato a segno anche contro il Chelsea: tiro dal dischetto, parata di Courtois e ribattuta vincente. Poi l'esultanza particolare: mano battuta sullo stemma dell'Inter e poi l'indice a indicare il terreno di gioco. E un labiale chiarissimo: "Io resto qui". Qui inteso come l'Inter.
In principio fu Cristiano Ronaldo. Era stato CR7, infatti, a brevettare l'esultanza con quel "Yo estoy aqui" reso celebre dalla sua mano a indicare "calma, calma" e a dire che lui, Ronaldo, c'è sempre. Per un giorno, e per una partita meno importante, Stevan Jovetic prende in prestito l'esultanza del portoghese e lo fa per mandare un messaggio a tutto l'ambiente nerazzurro. "Io resto, io resto qui".
In fondo alle partenze lanciate del montenegrino ci si è abituati. Nel 2015 trascinò l'Inter nelle prime giornate di campionato, salvo poi scomparire. Al Siviglia l'impatto è stato folgorante, con i gol a ripetizione anche contro il Real Madrid. In questo precampionato già due reti: al Lione e proprio contro il Chelsea.
Che Jovetic avesse la valigia in mano non è un mistero. Il montenegrino non è stato riscattato dal Siviglia, poi la trattativa proprio per tornare in Andalusia non è decollata. Il gol contro il Lione non lo aveva messo al riparo dalle critiche dello stesso Spalletti che, ai giornalisti, aveva detto: "Qui c'è qualcuno che vuole giocare titolare senza lottare, e non gli sta bene se non gioca". Ecco. Ora Jovetic si candida a restare. Vedremo se le sirene del mercato capteranno il suo segnale.