Un gigante anche nel giorno della sconfitta. Bolt si congeda con un bronzo dal mondo che gli ha dato fama e ricchezza. Raramente perdere ha un sapore così dolce perché in fondo ai mondiali di Londra i riflettori erano puntati solo su questo omone fuori media che ha rivoluzionato, non solo in pista, la storia dell'atletica. Bolt ha rappresentato l'allegria dentro una disciplina che richiede dedizione e fatica. Un sorriso che non si è smarrito nemmeno nel giorno più nero della sua carriera. Era prevedibile che anni al vertice assoluto avessero inciso su una macchina che pareva perfetta.
Molti parlavano di sconfitta dietro l'angolo. La sconfitta è arrivata puntuale, restituendo finalmente un minimo di umanità a chi ha sempre viaggiato oltre l'umano. Un sabato sera magico rovinato dai fischi di un pubblico poco intelligente bei confronti del vincitore. Che piaccia o meno Gatlin ora è atleta pulito, fino a prova contraria ovviamente. Il pubblico è lo stesso che non si pone nemmeno il dubbio sulle zone d'ombra che circondano Mo Farah, già, ma lui è inglese.
Bolt sempre gigante, ma ora è più umano
Che brutti i fischi a Gatlin, ora è pulito
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