Il Real Madrid ha vinto la Supercoppa di Spagna battendo il Barcellona per 2-0 nel ritorno al Santiago Bernabeu dopo il 3-1 dell'andata. Assenti Cristiano Ronaldo per la squalifica di cinque turni, e Gareth Bale che ha visto la partita dalla panchina, sono stati Marco Asensio e Karim Benzema i marcatori della serata con due reti nel primo tempo. I campioni d'Europa hanno anche colpito un palo con Lucas Vazquez.
Piovono trofei. Dopo la Supercoppa Europea, ecco quella di Spagna. È un Real Madrid insaziabile e quasi imbattibile quello che ha imperversato al Bernabeu sulle spoglie di un Barcellona che, perso Neymar, si ritrova senza linfa, accartocciato su se stesso tra mille dubbi e poche certezze. Perché se poi steccano Messi e Suarez (un palo a testa, nella ripresa), allora è notte fonda.
La notte, ancora una volta, è stata tutta dipinta di bianco. E solcata dalle comete tracciate dal piede magico di Asensio, uno in grado di non bucare alcun appuntamento nonostante abbia 21 anni. Con Ronaldo squalificato e i vari Bale, Isco, Modric e Casemiro in panchina, il Real ha dato ancora di più una dimostrazione di forza e il giovane spagnolo ha fatto capire al mondo - diciamo ai pochi che non se ne erano ancora accorti - che lui è destinato a dominare già da adesso. E per molti anni.
Il sinistro con cui ha fulminato un forse troppo arrendevole ter Stegen è stato un inno all'estro e alle capacità tecniche di questio giocatore. Ma tutto il Real ha suonato come sempre da orchestra. Basti pensare al 2-0: solita, incontenibile, discesa sulla sinistra di Marcelo, palla in mezzo e magia di Benzema, capace di bersi Umtiti in un fiato, prima di chiudere il conto. Che è salatissimo per il Barcellona: sul doppio confronto è un 5-1 che fotografa alla perfezione il momento delle due squadre.
Valverde arranca, mancano sicurezze che difficilmente verranno portate da Paulinho. E intanto né Coutinho né Dembelé sono arrivati. Zidane invece non fallisce mai: settimo trofeo da allenatore su 9 competizioni alle quali ha partecipato, una sorta di turnover (sempre di lusso, diciamolo) e una grande gioia. Il clima è talmente di festa al Bernabeu che l'annunciata pañolada per la squalifica di Ronaldo si trasforma in una contestazione timida, quasi invisibile. È finito, tutto, insomma, come finiscono quasi sempre le competizioni di recente: con Sergio Ramos ad alzare la Supercoppa di Spagna e Messi (che coi suoi tiri ha provato a ridare vita al Barcellona) a guardare.