All'Olimpico la Lazio non riesce ad andare oltre lo 0-0 contro un'ottima Spal, al ritorno in Serie A dopo 49 anni. Finisce a reti inviolate una gara comunque intensa e con diverse occasioni da gol da entrambe le parti, tra cui, per gli ospiti, un palo esterno di Viviani nel primo tempo. Ordinata e compatta la squadra di Semplici, arrembante ma imprecisa quella di Inzaghi. Esordio con la nuova maglia per Borriello.
E' un ritorno in Serie A da favola quello della Spal: non solo e non tanto per lo 0-0 strappato alla Lazio che solo pochi giorni fa aveva meritatamente battuto la Juve e alzato la Supercoppa ma soprattutto per una prestazione ordinata, coraggiosa e di personalità. Certo, nella ripresa i ferraresi hanno sofferto parecchio ma non si sono mai fatti trovare impreparati anche grazie a un ottimo Gomis. Arrembante ma imprecisa la squadra di Inzaghi, lontana parente della squadra che aveva fatto furore contro i campioni d'Italia. Le occasioni migliori sono dei biancocelesti, incapaci però di sfondare il muro della Spal e di trovare la giocata, la fiammata decisiva. Il pareggio alla fine è meritato e la neopromossa si può godere un punto d'oro ma soprattutto la consapevolezza di poterselo giocare alla grande questo campionato.
L'euforia inebriante per la Supercoppa appena alzata da un lato, la gioia che ancora non affievolisce per un ritorno in Serie A dopo quasi mezzo secolo dall'altra. Lazio-Spal è sfida ad alto tasso adrenalinico dove emozioni e sensazioni si intrecciano in una partita, per altro, dal sapore antico. L'ultima in assoluto risale alla B di 36 anni fa, l'ultima nel massimo campionato al 1966. Per la prima giornata di questa stagione la vera novità nel 3-5-2 di Inzaghi, privo dell'infortunato Lucas Leiva, è il debutto dal primo minuto, al fianco di Immobile, del 21enne Palombi. Semplici si affida subito alla voglia di riscatto di Paloschi, in coppia col grande ex Floccari, e porta in panchina la new entry Borriello.
Non tremano le gambe ai ragazzi di Semplici che non si lasciano schiacciare ma hanno anzi la prima palla-gol con Viviani che trova il palo esterno dopo pochi minuti. Sono ben piazzati i ferraresi che mostrano personalità e soprattutto compattezza difendendo e attaccando in blocco. La Lazio è costretta a cambiare spesso fronte per tentare di aprirsi spazi che latitano ma è anche poco precisa e si affida principalmente alle fiammate di Luis Alberto, nel ruolo di regista, Milinkovic-Savic e Immobile a cui capitano le occasioni pericolose. La Spal regge bene, soffre il giusto e rende complicate le giocate dei biancocelesti che per i primi 45 minuti faticano certamente più del previsto senza riuscire a sfondare.
Sembra più aggressiva nella ripresa la squadra di Simone Inzaghi con la Spal che, invece, inizia ad arretrare e a concedere qualche occasione in più. Il tecnico laziale sposta Milinkovic-Savic più vicino a Immobile, avanza di qualche metro Luis Alberto in posizione da trequartista (lasciando Parolo davanti alla difesa) e si gioca la carta Lukaku, colui che spaccò la gara con la Juve con quella sgroppata a sinistra. La squadra di Semplici è meno intraprendente ma non si lascia trovare scoperta facilmente e in ogni caso ha sempre in Gomis, autore di parate decisive, sempre l'ultimo e insuperabile baluardo. Immobile e compagni ci provano anche da fuori ma non hanno la precisione dei giorni migliori e soprattutto la lucidità per l'ultima decisiva giocata che possa smarcare qualcuno. Manca soprattutto una fiammata, una giocata di classe che nè Milinkovic Savic, nonostante resti il più pericoloso, nè Luis Alberto riescono a produrre. Un po' di sfortuna, ma soprattutto mancanza di freddezza, lucidità, cattiveria. E l'enorme cuore della Spal così come la tattica perfetta studiata dal suo allenatore che ha sfruttato fino all'osso gli esterni, ha tenuto la sqaudra sempre unita e ha fatto venire qualche brivido a Strakosha.
Lazzari 6,5 - Sulla corsia di destra sgroppa che è una mkeravigli e produce anche giocate pericolose. Leggermente più in affanno nella fase difensiva ma regge fino all'ultimo.
Oikonomou 5,5 - Non al meglio della condizione ma perde il duello con Immobile in tre occasioni che rischiano di essere sanguinose. per sua fortuna rimediano Vicari e Gomis.
Milinkovic-Savic 6 - Da lui ci si aspetta sempre qualcosa di decisivo che stasera non gli riesce. ma dei suoi è il più pericoloso, col piede e di testa (specialità della casa: le palle aeree sono tutte sue).
Luis Alberto 5,5 - Inzaghi gli affida il ruolo di regista vista l'assenza di Leiva: non sfigura ma nemmeno incanta. Un passo indietro rispetto alla prestazione offerta contro la Juve.