In casa Juve è il giorno della presentazione di Höwedes: "Mi sento benissimo qui - le prima parole del tedesco in conferenza stampa -. La Juventus è uno dei cinque club più importanti al mondo ed essere parte di questa squadra è un enorme privilegio e onore. Qui posso passare anni fantastici". Sul paragone con Bonucci: "Io mi considero un leader, ma qui devo trovare il mio spazio senza confronti con Bonucci, sarebbe scorretto".
SULLA CHAMPIONS
"Penso che nel calcio sia necessaria sempre una bella fetta di fortuna, nonché una motivazione di ferro. Però non posso dire cosa manca alla Juventus, perché negli ultimi tre anni è arrivata in finale due volte. Già solo per raggiungere questo traguardo significa che la maggior parte delle cose qui sono giuste, quindi non voglio parlare di cosa ha sbagliato la Juventus finora. E penso che in queste partite, così ravvicinate e difficili, serva davvero la fortuna e prima o poi arriverà il momento in cui la Juventus potrà sollevare la Champions League. Ma questa non è che una previsione per il futuro".
SUL RUOLO
"Mi sono definito un giocatore eclettico, multifunzionale. Penso di poter giocare sia in una difesa a tre che a quattro, sia come centrale che come terzino. Ho giocato anche come terzino sinistro durante il Mondiale, cosa che fino a quel momento non avevo mai fatto. Molti allenatori che mi hanno allenato hanno apprezzato il fatto che sono spendibile in molte posizioni e sono sempre disponibile, cosa che farò anche qua".
L'EREDITA' DI BONUCCI
"Sicuramente io mi considero come leader, per sei anni sono stato capitano dello Schalke, anche nella squadra giovanile ho avuto questo ruolo di capitano, quindi sin da giovane sono abituato ad essere leader. Qui mi devo adattare, devo trovare il mio posto nella squadra e non penso che sia necessario confrontarmi con Bonucci, perché sono un giocatore diverso, una persona diversa, che ha il suo percorso, che è diverso da quello di Bonucci, quindi non penso che i confronti siano opportuni. Piuttosto penso che io debba essere giudicato sulla base delle mie prestazioni. Farò tutto quello che è in mio potere per poter continuare ad avere successo con la Juventus".
IL CALCIO ITALIANO E L'ADDIO ALLO SCHALKE
"Prima impressione è sicuramente ottima, questo è un campionato molto professionale. La base della squadra è proprio super professionale, tutti nel club, in qualsiasi ruolo, sono molto professionali. Quindi sono molto lieto di essere qui. La Juve è una delle squadre più importanti del mondo e volevo giocare all'estero prima o poi nella mia vita. Adesso è arrivato questo momento e sono molto lieto di essere qui".
IL RAPPORTO CON KHEDIRA E LA NAZIONALE
"Con Sami ci siamo sentiti su WhatsApp, abbiamo anche parlato faccia a faccia, è un interlocutore assolutamente ottimo per me per capire come funzionano qui le cose. Ci confrontiamo su molti aspetti, siamo sempre in contatto. E' bello averlo qui al mio fianco a Torino, mi può dare ottimi consigli. La Nazionale? Ho l'obiettivo di essere convocato per il Mondiale. Sono qui, qui posso giocare al livello più alto che ci sia, posso giocare la Champions League e quindi essere in una squadra grande mi aiuta ad essere al massimo livello".
L'IMPATTO CON LA SQUADRA
"Oggi innanzitutto abbiamo fatto un po' di test di corsa, un po' di test fisici di base, quindi non mi sono ancora allenato con la squadra e con i giocatori che sono ancora qui. Nei prossimi giorni comunque verrà il momento di allenarmi con gli altri. Ho avuto un primo colloquio con l'allenatore, mi ha fatto un'impressione splendida e sicuramente nelle prossime settimane questa impressione si confermerà ulteriormente. Perché ho scelto il 21? E' un numero che è stato vestito da grandissimi nomi, da Thuram a Dybala. Era un onore poter indossare la maglia 21, io personalmente non ho nessuna relazione con questo numero però tra gli ultimi numeri rimasti disponibili questa era la scelta migliore per me".
SUI TEDESCHI-BIANCONERI DEL PASSATO
"La decisione di venire alla Juve l'ho presa indipendentemente da chi ha giocato qui in passato e sono molto lieto e felice di questa decisione. So che ci sono stati grandi tedeschi che hanno giocato qui, da Kohler a Reuter e adesso anche Sami Khedira che ha già raggiunto degli ottimi traguardi. Io penso di dover fare la mia strada, non ho grandi modelli nel mondo del calcio però pensiamo già solo a Buffon, un giocatore che ha un nome conosciuto in tutto il mondo, ha una personalità e un carisma eccezionali nel mondo del calcio, tutti questi giocatori si possono osservare per imparare e sono veramente lieto di condividere il campo adesso con loro".
LA TRATTATIVA CON LA JUVE
"I primi contatti non saprei datarli con certezza matematica, però più o meno da 7-10 giorni ci siamo sentiti, confrontandoci regolarmente. Non posso dire altro che sono molto felice di essere qua, di dare un contributo al successo futuro della Juventus, indipendentemente da quanto è successo in passato. Allo Schalke ho passato 16 anni della mia vita intensi e fantastici, questo è il mio primo passo in un Paese estero, qui farò nuove esperienze che ha già mi allietano e rallegrano. Cercherò sempre di dare il meglio qui alla Juventus, questo è evidente".
L'ITALIA E TORINO
"L'Italia è un Paese magnifico dove si viene in ferie volentieri, almeno noi tedeschi. Non ho avuto molto tempo a disposizione finora per scoprire il Paese, in ogni caso in futuro cercherò di potermi godermi al massimo tutte le possibilità che ci sono nella zona di Torino per il tempo libero, finora di Torino ho visto ben poco. La città e la mentalità delle persone spero di conoscerle al più presto possibile, perchè questo per me è fondamentale per capire davvero la Juve che cos'è".
HIGUAIN E LA FINALE MONDIALE
"Sì, ci siamo visti stamattina, ma non abbiamo parlato della finale. Il primo giorno non sarebbe il massimo presentarsi così parlando di quella finale...".