Comincia con il piede sbagliato l'avventura in Champions League del Napoli. A Khakrkiv gli azzurri vengono sconfitti 2-1 dallo Shakhtar Donetsk nella prima giornata del gruppo F. Ucraini padroni del campo per un'ora: al 15' Taison sblocca il match, poi al 58' Ferreyra raddoppia di testa dopo un'uscita a vuoto di Reina. Sarri toglie Hamsik e Zielinski e inserisce Mertens e Allan. La gara cambia e un rigore di Milik al 71' la riapre ma non basta.
Esattamente un anno fa il Napoli tornava dall'Ucraina con i tre punti, un carico di complimenti e un Milik in forma straordinaria. Dodici mesi dopo i ragazzi di Sarri sono costretti a leccarsi le ferite e a fare rientro a casa con le pive nel sacco e i primi dubbi di una stagione sino a qua senza macchia. I partenopei regalano un'ora di gioco agli avversari come domenica a Bologna, ma lo Shakhtar non è nulla di eccezionale ma è di tutt'altra pasta rispetto alla squadra di Donadoni. In Europa, dove si gioca a ritmi ben più intensi che in Serie A e dove le squadre sono più votate all'attacco, nessuno si può permettere di entrare in partita con colpevole ritardo. Ciò che hanno fatto i ragazzi di Sarri, sovrastati a centrocampo (Hamsik e Diawara inguardabili) e traditi persino da Reina, grande protagonista con il Bologna. Va bene il turnover, ma rinunciare a Mertens è apparso un suicidio. L'ingresso del belga (e di Allan) unito a un prevedibile calo degli ucraini ha scosso il Napoli, che si è svegliato nell'ultima mezzora. Il rigore di Milik (l'Ucraina gli porta bene non c'è che dire) ha riacceso le speranze quando mancavano una ventina di minuti e recupero, ma il gol del polacco è stata solo un'illusione che è spenta sul diagonale al volo di Callejon parato da Pyatov. Dopo 10 vittorie di fila il Napoli incappa in una brutta sconfitta, tanto che ora con il Feyenoord non si può più sbagliare. Non a caso l'imbattibilità si è interrotta in Europa: tra Juve, Roma e Napoli l'Italia ha conquistato solo un punto. Poveri noi. Urge seria riflessione.
Rispetto alla gara con il Bologna Sarri ne cambia 4: in difesa Albiol rispedisce in panchina Chiriches, a centrocampo Zielinski e Diawara vengono preferiti ad Allan e Jorginho, mentre in attacco Milik vince il ballottaggio con Mertens. Lo Shakhtar, costretto ad emigrare a Kharkiv per via della guerra nel Donbass, è temibile dalla cintola in su, con i brasiliani Marlos-Taison-Bernard alle spalle dell'argentino Ferreyra. Una squadra tecnica e che ama il gioco offensivo, un po' come il Napoli. Sarri alla vigilia è stato cattivo premonitore ("è una squadra offensiva che ci farà soffrire molto") e nel primo tempo gli ucraini mettono alle corde gli azzurri e chiudono la frazione meritatamente in vantaggio. Taison prende la mira al 4' (diagonale al 4'), ma non sbaglia al quarto d'ora, quando corona una splendida azione corale: Srna per Ferreyra, tacco che smarca l'ex Metalist bravo a saltare Zielinski e a fare secco Reina con un preciso sinistro dal limite. Un'azione stile Napoli che gela i partenopei. Un brutto colpo che fa sbandare Hamsik e compagni. Proprio da un retropassaggio errato del capitano, Taison va vicinissimo al raddoppio, ma questa volta Reina si salva con il piede. Lo slovacco e Diawara sono disatrosi in mezzo al campo, Zielinski non si vede mai e così i rifornimenti in avanti scarseggiano. La squadra di Fonseca rischia però di farsi male da sola in ben due occasioni: al 37' quando Ordets rischia un clamoroso autogol su un croos di Ghoulam e poi tre minuti dopo, quando Fred serve per sbaglio Insigne, ma lo scugnizzo invece che innescare Hamsik verticalizza per Milik in fuorigioco. Per vedere un tiro degno di nota del Napoli bisogna aspettare il 44', quando Pyatov salva con la mano di richiamo il destro a giro di Insigne. Davvero troppo poco per una squadra che ci ha abituato a ben altre prestazioni.
Sarri decide di non cambiare nessuno nell'intervallo. Fonseca e i suoi ringraziano, trovando il raddoppio con un colpo di testa di Ferreyra dopo un'uscita a vuoto di Reina poco prima dell'ora di gioco. Il coraggio non manca al tecnico partenopeo: fuori Hamisk e Zielinski, dentro Mertens e Allan. La squadra passa dal 4-3-3 al 4-2-3-1. L'ingresso del belga è linfa vitale per i suoi compagni e quando Stepanenko lo stende in area e Milik trasforma il rigore la sensazione che la rimonta sia possibile non è mera utopia. Ora finalmente si vede il Napoli che tutti conosciamo, ma anche lo Shakhtar non sta a guardare e solo il palo salva Reina su un colpo di testa di Ferreyra. Le ultime occasioni sono per Milik (tiro alto dopo delizioso invito di Insigne) e Callejon: sullo spagnolo Pyatov è super. Negli oltre 5' di recupero non succede nulla: il Napoli perde e torna con i piedi per terra. Nulla è perduto, a patto di non regalare porzioni abbondanti di gara agli avversari.
Ferreyra 8 - Un assist di tacco, un gol e un palo: una serata da sogno.
Taison 7,5 - Si pronuncia come il ben più celebre Tyson e anche a lui non manca il colpo del ko.
Pyatov 7 - Poco chiamato in causa, ma è super su Insigne e Callejon.
Reina 4,5 - Super a Bologna, disastroso a Kharkiv. Colpevole sul secondo gol, rischia un'altra frittata su Fred.
Hamsik 4,5 - Prestazione disastrosa per il capitano azzurro. La sesta sostituzione di fila è più che meritata.
Mertens 6,5 - Entra lui e la squadra si scuote. Non a caso. E' insostituibile.
SHAKHTAR-NAPOLI 2-1
Shakhtar (4-2-3-1): Pyatov 7; Srna 6,5, Ordets 5,5 (47' st Khocholava sv), Rakitsky 6, Ismaily 6,5; Stepanenko 5,5, Fred 6,5; Marlos 6,5 (32' st Kovalenko 6), Taison 7,5, Bernard 6,5; Ferreyra 8 (43' st Dentinho sv). A disp.: Shevchenko, Butko, Patrick, Azevedo. All.: Fonseca 7
Napoli (4-3-3): Reina 4,5; Hysaj 6, Albiol 5, Koulibaly 5,5, Ghoulam 6; Zielinski 5 (22' st Allan 6), Diawara 4,5, Hamsik 4,5 (15' st Mertens 6,5); Callejon 5, Milik 5,5, Insigne 5,5. A disp.: Sepe, Maggio, Maksimovic, Rog, Jorginho. All. Sarri 5
Arbitro: Zwayer (Ger)
Marcatori: 15' Taison, 13' st Ferreyra, 26' st rig. Milik (N)
Ammoniti: Insigne (N), Fred (S), Mertens (N), Stepanenko (S), Koulibaly (N)