E' iniziato oggi nel primo pomeriggio presso il Tribunale Federale Nazionale della Figc il processo sportivo alla Juve e al presidente Andrea Agnelli, deferito dalla Procura Federale per la presunta violazione degli articoli 1 bis (lealtà sportiva) e 12 (rapporti con i tifosi). Con il numero uno bianconero, deferiti anche il club per responsabilità diretta, Francesco Calvo, all’epoca direttore commerciale bianconero e oggi al Barcellona, Alessandro Nicola D’Angelo, security manager del club, e Stefano Merulla, responsabile del ticket office juventino: tutti coinvolti nel 'caso biglietti' scaturito dall'inchiesta penale Alto Piemonte.
Secondo il procuratore federale Giuseppe Pecoraro, il presidente della Juventus avrebbe autorizzato la fornitura di abbonamenti e biglietti in numero superiore al consentito, favorendo così il bagarinaggio.
Escluso che si possa giungere ad un patteggiamento, la sentenza potrebbe arrivare in tempi ristretti. La Procura punta all'inibizione, e le richieste del procuratore sono arrivate a metà pomeriggio. Richieste pesanti. Due anni e mezzo per il presidente Agnelli. La stessa Procura ha chiesto 2 gare della Juve a porte chiuse, una partita con la curva sud chiusa e 300mila euro di ammenda. La sentenza è prevista entro dieci giorni.
"Una richiesta pesante? La procura fa il suo mestiere, in genere non siamo abituati a fare previsioni, se un mese o l'ergastolo. Importante qui è contrastare gli argomenti dell'accusa", lo dice Franco Coppi, legale di Andrea Agnelli, al termine del processo sportivo sul 'caso biglietti' al presidente bianconero per il quale la procura federale ha chiesto 30 mesi di inibizione. "Se puntiamo alla assoluzione completa? Beh, certo. Quando ci aspettiamo la sentenza? Il collegio ha dieci giorni di tempo, quindi da qui a dieci giorni".
In base al punto 1, comma h, dell'articolo 19 del Cgs, è prevista infatti una "inibizione temporanea a svolgere ogni attività in seno alla Figc, con eventuale richiesta di estensione in ambito Uefa e Fifa, a ricoprire cariche federali e a rappresentare le società nell'ambito federale, indipendentemente dall'eventuale rapporto di lavoro".
Fonti della Juventus comunque fanno sapere che "il presidente Agnelli, anche in caso di condanna superiore a un anno non è tenuto alle dimissioni e dunque non ha alcuna intenzione di presentarle". Il numero uno bianconero è da poco stato eletto a capo dell'Eca, l'Associazione dei club europei.