Enrico Preziosi ha fatto il punto della situazione riguardo la trattativa per la cessione del Genoa. Il presidente rossoblù ha parlato delle presunte dichiarazioni sue e della Sri Group di Giulio Gallazzi circolate negli ultimi giorni. Stavolta il patron del Grifone si è scagliato contro un articolo di Lettera43: "È una pagliacciata, ed evidentemente anche chi ha parlato lo è altrettanto. Non mi risulta che Gallazzi abbia un portavoce e pertanto non è farina del suo sacco".
Quello adoperato dai media, secondo Preziosi, è "un meccanismo che serve solo a destabilizzare l’ambiente Genoa. Oggi si sa che Preziosi è contestato da una parte ed è facile gettare benzina sul fuoco e creare disagi a questa società. Va bene così, ma c’è un limite a tutto. Non c’è stata alcuna interruzione della trattativa. Chi dice cose che non sono mai state dette, andrei io a denunciarlo all’ordine dei giornalisti".
Il presidente ha poi spiegato la procedura che si segue quando c'è il passaggio di proprietà di qualsiasi società, comprese quelle di calcio: "Si parte da una manifestazione di interesse, una lettera di intenti a stabilire condizioni, parametri e valori dopo di che si accede a una due diligence che qualora dovesse essere positiva e riscontrare tutti i valori e le condizioni della lettera si procede al signing e al closing. Questo lo si fa anche in Africa".
In questo momento il Genoa è ancora alla prima fase che coinvolge anche il presidente designato da Sri, Beniamino Anselmi: "Ora ha dei problemi personali ed ha rimandato alla prossima settimana una risposta. Una volta che risponderà positivamente sono pronto a discutere, altrimenti salterà la trattativa e non se ne farà più niente. Non c’è stato nessuno staff pronto a fare la diligence ieri, nessuno è venuto a Pegli come qualcuno ha scritto".
Il riferimento è ancora una volta alle parole del presunto portavoce di Gallazzi che avrebbe sottolineato un'ostruzionismo di Preziosi, che ha ribadito: "Se questo pagliaccio che si è presentato a nome di Gallazzi esista o meno sarà lui a doverne rendere conto. Ho accettato l’offerta di Gallazzi. Se per qualsiasi motivo non dovesse andare in porto, credo che SRI e Fingiochi allora dovrebbero fare chiarezza, perché altrimenti si pensa sempre male ed è sempre colpa di Preziosi".
È comunque pronto un piano B per il Grifone, nel caso in cui dovesse saltare la trattativa: "Se dovessi restare? Con un presidente ed un azionista non cambierebbe nulla, prenderei le mie critiche come sempre. Manca la figura di mio figlio, ora sto aspettando e nel caso ricostruirò la società, ma non c’è un problema di debiti".
Poi ancora un paio di frecciate ai tifosi che lo criticano: "Io tanto altro tempo non ne ho, è andata per le lunghe ma non è colpa di nessuno. Il Milan ci ha messo un anno e mezzo, Preziosi invece deve fare in fretta? Io non devo fare niente se non il bene del Genoa e della mia famiglia. Non rompo di certo un patto di riservatezza, dico solo che è ora di fare chiarezza e spero di averla fatta“.
Per concludere, l'attacco finale alle testate che seguono la vicenda: "Alcuni giornali scrivono stupidaggini per speculare, altri danno la propria opinione senza rappresentare la realtà. Se Gallazzi accettasse l’offerta tecnicamente il Genoa non sarebbe ancora venduto, ma non potremmo davvero tirarci indietro. Altrimenti sarebbe una pagliacciata proprio come quella di Lettera43”.