Partita sofferta e in bilico fino all'ultimo: il Torino deve sudare ma doma l'Udinese. Alla Dacia Arena finisce 3-2 per i granata che volano a 11 punti in classifica. Gara aperta al 9' da Belotti che al 30' propizia anche l'autogol di Hallfredsson. Il rigore di De Paul a inizio ripresa riapre il discorso. Colpo da biliardo di Ljajic al 67' che sembra mettere la parola fine ma Lasagna al 75' rianima i friulani che nel finale sfiorano il pari.
Come un pugile esperto, il Toro trova i colpi giusti nei momenti giusti, quelli in grado di stordire l'avversario e poi metterlo definitivamente ko nel momento in cui ha provato coraggiosamente a rimettersi in piedi. E ha saputo incassare nel finale quando ha rischiato incredibilmente di subire la rimonta. C'è la firma indelebile di Belotti sul successo che permette ai granata di realizzare il record di punti dopo 5 giornate: mai così tanti dall'era dei tre punti in avanti. Ma Mihajlovic non ha solo di che gioire: i rischi finali e il fatto che i suoi non abbiano saputo chiudere la gara fanno infuriare il tecnico che deve ancora lavorare sulla concentrazione e sulla concretezza dei suoi. Rediviva l'Udinese di Delneri, quasi commovente nel non lasciarsi abbattere dagli episodi che avrebbero fatto soccombere molte altre squadre. Ne è uscita una gara vivacissima, con tante occasioni ed errori, con il 3-3 sfiorato dai bianconeri in pieno recupero e tante emozioni in un match che comunque, alla fine, il Toro ha portato a casa con merito.
Uno che la gamba indietro non la tira mai è capitan Belotti, che dopo soli 9 minuti mette la gara in discesa per il Toro piombando come un falco su una respinta centrale di Scuffet, non perfetto nel respingere un tiro da fuori di Ljajic. Il Toro dei primi minuti è più attendista che concentrato sulla costruzione del gioco: a provare a farlo, e con manovre ragionate, sono i padroni di casa che trovano in De Paul, abile a sfruttare la corsia debole dei granata (quella di sinistra dove Niang e Molinaro sono in difficoltà) la qualità e le giocate migliori. L'argentino mette in area diversi palloni interessanti di cui uno mal sfrutatto da Lasagna che in spaccata non trova la porta sciupando così l'occasione più ghiotta del primo tempo. Un primo tempo in cui il Toro deve ringraziare il minuto di scarsa lucidità di Hallfredsson che prima perde un pallone velenoso sulla propria trequarti poi, sugli sviluppi della stessa azione, devia goffamente alle spalle di Scuffet (sotto le gambe, per la precisione) un cross di Belotti, capace di trasformare in oro i primi due palloni finiti sui suoi piedi. Il 2-0 ha i suoi effetti portando più tranquillità ai granata che sfiorano due volte il tris con Belotti (prima ben assistito da Iago poi da Ljajic) e qualche affanno ai bianconeri che perdono lucidità in fase di manovra e lasciano sempre più spazi in difesa.
Le mosse della disperazione di Delneri (fuori Danilo e Hallfredsson per Angella e Jankto) riaprono subito il match a inizio ripresa grazie al rigore procurato dal centrocampista ceco, affossato da N'Koulou, e trasformato da De Paul. E la gara diventa frizzante con occasioni ed errori da entrambi i lati: il più clamoroso è quello del Gallo Belotti che sciupa un contropiede in due contro uno che avrebbero chiuso sul nascere i tentativi di rimonta di un'Udinese che prova a restare viva e si fa vedere dalle parti di Sirigu con Lasagna e il solito De Paul. Ci pensa però il colpo da biliardo di Ljajic a ridare, in teoria, tranquillità a Mihajlovic dopo che Scuffet era già stato chiamato agli straordinari su Iago Falque e Belotti: l'ex interista stoppa in area una respinta di Nuytinck e di destro trova l'angolo più lontano. Ma siccome al Toro piace complicarsi la vita e De Paul vuole confermare fino in fondo il titoli di migliore tra i suoi, ecco che arriva il gol del 2-3 che tiene tutto in discussione. E' sempre l'argentino ad avviare l'azione, la più rocambolesca, con un tiro deviato da N'Koulou e alla fine dal fianco di Lasagna. Sirigu è battuto e i granata devono patire fino al 94' quando Ansaldi salva tutto in piena area. Il cuore dei bianconeri non basta e Delneri è costretto a incassare la quarta sconfitta in cinque partite. Vola invece Mihajlovic che si piazza alle spalle di Napoli, Juve e delle milanesi ma davanti alla Roma. In attesa del derby della Mole, mai come quest'anno derby da alta quota.
De Paul 7 - Nel primo tempo giocate di qualità che i compagni non sfruttano. Sulla sua fascia fa impazzire Molinaro e nella ripresa realizza il rigore e avvia l'azione che porta alla deviazione vincente di Lasagna. Il più pericoloso, il più propositivo e il più concreto dei suoi