Tra sogni e presente. Il match con il Milan per Marco Giampaolo è una sorta di derby. "A 50 anni suonati dopo la Sampdoria mi piacerebbe allenare l'Inter e poi ritirarmi per creare una scuola calcio a casa mia". Sulla sfida di Marassi: "Il Milan è una squadra che ha un'idea di gioco molto chiara, un’impalcatura definita. Sono forti sul piano tecnico e di gestione della palla. Dovremo giocare una grande partita, anche oltre le nostre possibilità".
Il tecnico blucerchiato non lascia indicazioni di formazione, ma terrà conto del terzo impegno in 7 giorni. "Farò giocare la formazione migliore. Saranno i migliori undici sul piano tecnico, fisico e tattico a scendere in campo dall’inizio. Ho massacrato i calciatori di video, ho cercato di essere il più chiaro possibile. So cosa ci aspetta. I ragazzi sanno che fare, non resta che giocarcela. Cuore, sentimento, passione, spinta del pubblico: questi sono altri aspetti extra-tattici di cui tenere conto".
Per centrare un risultato positivo, Giampaolo conta sui tifosi. "Ritroviamo il nostro stadio, il nostro pubblico. Sarà una soddisfazione per i tifosi, che hanno viaggiato molto e ci hanno sostenuto anche in trasferta".
La sua Samp è reduce dallo scialbo pareggio del Bentegodi contro il Verona. "Con l’Hellas dovevamo vincere per quello che abbiamo fatto - ha spiegato -. Non c’è delusione ma rammarico di non avere capitalizzato quanto fatto nel secondo tempo. In base a dove chi critica piazza l’asticella si dà valore a quel pari".