Sicuramente in Italia ha al momento più estimatori di quanto non ne abbia in Svezia, tra i tifosi del Malmoe per lo meno. Di certo a Milano sono pronti a riabbracciarlo e, sponda Milan si intende, ad affidargli il compito di tradurre in realtà tutte le speranze di un attesa e necessaria rinascita. E lui, Zlatan Ibrahimovic, è evidentemente allettato da questa nuova sfida. Sta per decidere quale sarà il suo futuro prossimo, sta per sciogliere la riserva, e le parole riportate oggi da la Gazzetta dello Sport suonano come un'importante apertura ai sogni rossoneri: "Milano non è la mia seconda città, è la mia seconda casa, ho dei ricordi meravigliosi e ci vive una delle persone in cui ho maggior fiducia".
E allora sotto con la trattativa. Se il Bologna ci spera ancora (Zlatan ha avuto parole di grande affetto per Mihajlovic), il Milan sta accelerando con la volontà di chiudere quanto prima e avere Ibra già con sé a dicembre, pronto così a schierarlo alla ripresa del campionato dopo la pausa natalizia. La distanza tra richiesta e offerta può essere colmata, per quanto ancora ampia, ma le parole di Ibra ("Se c’è un progetto che mi stimola posso giocare fino a 50 anni") lasciano intendere che le chances di rivederlo in rossonero sono nettamente in crescita.