Rossi, nulla di eroico ad Aragon

Ma a preoccuparsi deovono essere Yamaha e soprattutto Ducati

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Nulla di eroico. Valentino Rossi ha deciso di correre perché se la sentiva di farlo, il tutto dopo aver consultato i medici. Occorre sottolinearlo perché a 38 anni e mezzo e avendo vinto il possibile e anche l’impossibile, Rossi non è un pazzo che decide all’improvviso di mettere a repentaglio la propria incolumità. Certo, correre in queste condizioni fisiche non è una passeggiata, ma quando il telento appartiene al tu DNA il quinto posto ha quasi il sapore della delusione. Ma ad essere preoccupati dovrebbero essere gli uomini Yamaha, visto che Vinales, unico pilota in corsa per il titolo, ha fatto una fatica bestiale a battere il compagno di squadra.

Preoccupazione che deve essere condivisa dalla Ducati che piazza Lorenzo sul podio nella domenica sbagliata, visto che Dovizioso ha viaggiato sotto la linea di galleggiamento, in affanno sempre e comunque quando i segnali sarebbero dovuti essere altri. Insomma ci si attendeva uno scatto, un guizzo, qualcosa di vitale. Materiale che paradossalmente ad Aragon ha offerto il pilota che ha vissuto una difficoltà cronica nell’adattarsi alla Desmosedici.

Alla fine solo la Honda ha ottimi motivi per sorridere. Marquez vince e accenna alla fuga utile per il mondiale portandosi in scia Dani “corrente alternata” Pedrosa. Bruttissime notizie per la concorrenza.