Montella è più determinato che mai: "Nelle difficoltà riesco a dare il meglio di me stesso. Ringrazio la società perché mi è vicina e mi lascia libero nelle scelte" ha detto alla vigilia della sfida di Europa League contro il Rijeka. Sul possibile turnover il tecnico ha glissato: "Non ho ancora deciso la formazione". In conferenza anche Bonucci: "Non sono soddisfatto del mio rendimento, devo migliorare anche come leader".
Qual è lo stato d'animo?
Quello di un allenatore che vuole dimostrare la propria passione e determinazione. Ringrazio Fassone e Mirabelli che mi sono vicini e mi lasciano libero nelle scelte. Sento l'appoggio della società e sono fiero di questo e sono fiero di allenare il Milan. Nelle difficoltà riesco a dare il meglio di me stesso. Ci sono stati tanti momenti così e mi sono sempre rialzato più forte di prima, sia da giocatore che da allenatore. Sono certo di riuscire a svoltare
Sul licenziamento del preparatore atletico Marra
Intanto ci tengo a precisare che non era lui il problema. Ci sono state delle divergenze su alcuni punti che in questo momento non mi sono sentito di supportare. Il mio staff è come una famiglia ed è stata una scelta dolorosa. Lui per me è un fratello e gli auguro ogni bene
In Europa l'atteggiamento è diverso?
No. In Europa League abbiamo giocato le prime gare. Con la Samp la squadra ha dimostrato di essere scarica mentalmente perché era la quinta partita in pochi giorni. E non sempre ci sono giocatori abituati a giocare ogni tre giorni. Richiede forza mentale e fisica di un certo tipo e noi non abbiamo tanti giocatori così. Devo lavorare sul ripristino delle energie mentali.
Sorprende la tempistica del licenziamento di Marra, la squadra ha sempre corso.
Non posso andare oltre quello che ho già detto. Gli voglio bene ed è una mia creatura professionalmente ma a volte non ci sono le stesse condizioni e visioni. Non c'era l'energia giusta da trasmettere alla squadra
Ci sarà turnover domani?
Devo fare delle valutazioni. Sono un po' in ritardo rispetto al solito. Di certo sarà in campo una squadra competitiva. La formazione non è decisa
Cosa ti aspetti ora dal pubblico?
Ci hanno dimostrato grande amore e partecipazione oltre che fiducia. E' normale che ora ci sia delusione. Vogliamo creare una nuova mentalità e questo succede anche inciampando. Meglio che certe cose succedano prima che dopo, era tutto prevedibile
Hai deciso il nuovo preparatore?
Sto valutando alcuni profili e aspettando delle risposte
Con Marra si era già rotto qualcosa in estate o è successo tutto all'improvviso?
Io mi sento preparato sulla preparazione, non esiste quella vincente. Qualcosa deve cambiare quando c'è fretta di ottenere dei risultati. Non rinnego nulla, è stata una decisione faticosa ma bisognava voltare pagina
Quale errore non va ripetuto?
Con la Samp abbiamo sbagliato mentalmente, nell'approccio. Non dobbiamo avere alibi e cercare la vittoria attraverso il lavoro e il sacrificio, questa squadra lo può fare, lavoriamo tutti per la stessa cosa. Vogliamo riscrivere pagine importanti di storia
Adesso più che il bel gioco ti chiedono i risultati: cosa è più difficile?
Creare una mentalità vincente è sempre difficile e richiede tempo anche perché in questo ambiente non si vince da tempo
Ci può essere nervosismo?
Io sono sempre equilibrato, le critiche non mi turbano. Sento una carica ulteriore e sono ancora più stimolato da certe cose che ho letto. Il percorso è giusto anche se non mi sento in diffcoltà, sono combattivo. Mi sento anche coraggioso e orgoglioso
Pensavi sarebbe stato più agevole trovare l'amalgama?
C'è grande disponibilità e volontà da parte di tutti. Senza il 2-0 di Genova non si parlerebbe in questo modo e non si vedrebbero tutte queste difficoltà. Il mio compito è arduo ma ho voglia di arrivare in fondo. Non è tutto da buttare e credo che un accenno di identità ci sia e si sia visto
Bonucci doveva portare fame e invece in due gare importanti al Milan è sembrata mancare
Siamo una squadra nuova ed è normale inciampare. Giocare ogni tre giorni è difficile anche per ricaricare la mente. In questi 7 anni con la Juve giocavo ogni tre giorni e quello che dobbiamo imparare in fretta è che non c'è tempo di pensare a quello che è stato fatto. Bisogna pensare solo a recuperare per rendere al massimo dalla gara successiva
Sei soddisfatto del tuo rendimento al Milan?
No perché ho commesso diversi errori di precisione e di chiusure. Dentro di me c'è la voglia di rispondere sul campo a quello che è stato detto. Le critiche sono uno stimolo a migliorare
Ti saresti aspettato queste difficoltà al Milan?
Quando ho scelto il Milan sapevo che c'era il rovescio della medaglia. La presenza della società è un messaggio per tutti: quest'anno non si può scherzare e dobbiamo tornare ad essere Milan. Gli ostacoli vanno superati perché non c'è tempo per guardarsi indietro. Il Milan deve tornare in Champions
Ti sei sentito capro espiatorio?
Sapevo che qui c'erano oneri e onori. Non mi sento capro espiatorio, mi sento messo in discussione come ho già fatto con me stesso quando ho deciso di venire qui
Quanto sei arrabbiato per l'ultima partita e cosa hai detto ai compagni?
Sono arrabbiato il giusto per raccimolare le energie per domani. Quello che ci siamo detti resta tra noi. Il gruppo è il segreto per vincere e anche alla Juve è stato così dove i grandi campioni si mettevano in discussione ogni giorno. Da loro ho imparato tanto e devo metterlo a disposizione dei più giovani. In questa squadra ci sono giocatori e uomini di valore
Che potenziale vedi in questa squadra?
Di agevole non c'è nulla nella vita. I risultati li ottieni tirando fuori tutto quello che hai e lavorando ogni giorno. Qui ci sono giocatori e uomini importanti, giovani che hanno la giusta fame. Mixando tutto nel modo giusto il Milan potrà raggiungere gli obiettivi fissati ma ogni giorno dovremo dare il meglio
Hai citato la parola Champions, l'imperativo è arrivarci?
Assolutamente sì