Sinisa Mihajlovic spera di raccogliere almeno un punto contro la Roma. L'allenatore del Torino ha presentato in conferenza stampa la sfida casalinga ai giallorossi: "La Roma vista col Chelsea fa paura. Più del 60% di possesso palla e 3 gol in casa dei campioni di Inghilterra. Ma anche loro non sono perfetti, in difesa qualcosa concedono. Noi dobbiamo approfittarne giocando da Toro e speriamo che basti. Per vincere ci vorrà un’impresa", ha detto.
I due pareggi contro Verona e Crotone non hanno minato le certezze del tecnico: "Ci siamo allenati bene e i ragazzi hanno fiducia e sicuramente non siamo in crisi. Sarei più preoccupato se non creassimo occasioni, dobbiamo solo essere più cattivi sotto porta e sbagliare di meno, perché dietro parliamo di errori individuali e non di reparto. Comunque dal punto di vista dell’impegno non posso rimproverare nulla ai ragazzi".
E una delle certezze di Mihajlovic è il connazionale Adem Ljajic schierato come trequartista nel nuovo modulo, il 4-2-3-1. Ma a causa dell'infortunio di Andrea Belotti, il numero 10 granata si era detto disposto a giocare da falso 9, idea che Miha non gradisce particolarmente: "Non credo di spostarlo in qualche altro ruolo. Lui sta bene dove sta, da trequartista, perchè è sempre nel vivo del gioco e crea pericoli". A proposito di Belotti, c'è la possibilità di un recupero lampo: "Andrea deve fare un controllo a Perugia per capire se l'infortunio si è cicatrizzato. Vedremo che ci diranno, speriamo di recuperarlo per l'Inter".
Spazio quindi all'altro ex Umar Sadiq davanti, mentre per Antonio Barreca è difficile un impiego dal primo minuto. Mihajlovic ha chiuso anche all'ipotesi di un cambio di modulo: "Al momento non abbiamo grandi possibilità di cambiare, durante la partita perché le soluzioni sono poche. Abbiamo fuori Lyanco, Obi, Belotti: tutti giocatori che considero titolari. Per adesso il modulo non si cambia".
Poi un commento su chi ha lasciato il segno allo stadio Grande Torino, Francesco Totti che lì ha segnato l'ultimo gol in Serie A: "L’ho conosciuto che era ancora un pischello e poi è diventato il migliore giocatore italiano degli ultimi trent’anni. Ha vinto meno di quello che avrebbe potuto, anche perchè ha scelto di rimanere a Roma, ma poi il tributo dello stadio all’ultima partita lo ha ripagato di tutto. Secondo me è un po’ triste, adesso che non è più calciatore. E il calcio è più triste senza di lui".
E dopo aver ribadito che la pressione sarà tutte sulle spalle della Roma, una battuta finale sulla cappa di inquinamento che avvolge il capoluogo piemontese e l'ennesimo provvedimento "ecologico" del sindaco Chiara Appendino: "Speriamo non ci sia il blocco delle auto anche domani (i provvedimenti precedenti hanno sempre coinciso con le gare casalinghe dei granata, ndr). Mi dite che lo hanno già deciso, ma solo per i motori diesel? Allora speriamo che il nostro pullman non sia diesel, altrimenti non ci fanno entrare allo stadio come mi è successo una volta in Cina col Milan…".