L'Inter passa a Verona: è 2° posto

Nel posticipo dell'11a giornata decidono le reti di Borja Valero e Perisic. Momentaneo pareggio di Pazzini su rigore. Nerazzurri a -2 dal Napoli

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Nel posticipo dell'11a giornata di Serie A, l'Inter espugna il Bentegodi e batte il Verona 2-1. Vantaggio nerazzurro firmato Borja Valero al 33' poi nella ripresa Pazzini pareggia su rigore (assegnato col Var) al 14'. Otto minuti dopo è Perisic a trovare il gol-vittoria con un destro dal limite a tutta velocità. Spalletti torna al 2° posto e sale a quota 29: record per l'Inter dopo 11 giornate nell'era dei tre punti. Il Verona resta fermo a 6.

Luciano Spalletti meglio di Josè Mourinho: senza il rischio di apparire esagerati o, quanto meno, precoci, a dirlo sono i numeri: nemmeno l'Inter del 2010, infatti, si era ritrovata a 29 punti in classifica dopo 11 giornate. Il record di punti, da quando la vittoria ne vale tre, certifica la buona strada imboccata dalla nuova Inter. La vittoria di Verona è figlia della caparbietà con cui i nerazzurri hanno cercato pazientemente di stanare un Hellas ben chiuso e pronto a ripartire ma soprattutto ha messo in mostra la voglia e l'orgoglio di rimediare all'erroraccio di Handanovic che aveva permesso agli uomini di Pecchia di raddrizzare un match che i nerazzurri avevano iniziato a controllare bene ma che, dopo il rigore, poteva sfuggire di mano. Il finale è stato, come al solito, al cardiopalma: l'Inter ha sofferto l'assalto veronese fino al 95' ma, di fatto, ha rischiato poco. E ha portato a casa una vittoria che riscrive la storia ed è un ulteriore mattoncino nella costruzione del muro di consapevolezze e certezze che Spalletti sta cercando di innalzare dalle parti di Appiano. E la buona notizia è che gol e vittoria arrivano anche quando il capocannoniere Icardi resta appannato (un solo gol nelle ultime 5 trasferte). L'Inter resta la bestia nera del Verona (che non la batte dal 1992) e bestia nera del Verona si conferma anche Borja Valero: l'Hellas è la squadra a cui ha segnato di più e l'unica a cui aveva segnato la sua sola doppietta in A. 

Un po' per mancanza di alternative vere, un po' per confermare la fiducia al gruppo che ha superato indenne il trittico Milan-Napoli-Samp, un po' per ribadire di aver trovato la quadra: al Bentegodi Spalletti, per quella che suona già come prova di maturità da superare, conferma lo stesso 11 titolare per la quarta partita consecutiva con Vecino-Gagliardini in mediana e il trio Candreva, Borja Valero e Perisic a supporto di Icardi. Pecchia, ancora privo di Caceres, cerca solidità in un 4-4-2 da cui resta escluso il grande ex Pazzini e in cui a Verde viene lasciata licenza di salire e affiancarsi alla linea avanzata formata da Kean e Cerci.

Come da prevedibile copione, l'Inter tiene la palla e il Verona aspetta nella propria metà campo affidandosi alle ripartenze. Per buona parte dei primi 45 minuti, in verità, la manovra nerazzurra è tutt'altro che scintillante: i nerazzurri restano alti sì, ma si affidano a un giropalla lento e prevedibile che non crea particolari patemi a Nicolas. La squadra di Spalletti non sale neanche a pressare alto quando ad avere la palla sono i veronesi che tentano le ripartenze soprattutto a destra dove Romulo e Verde danno lavoro a Perisic e Nagatomo senza comunque pungere mai davvero. C'è poco smarcamento da parte dell'Inter che fatica ad aprirsi spazi e a velocizzare la giocata. Icardi lo spazio lo attacca con meno veemenza del solito (la sua miglior giocata è un recupero davanti alla propria difesa) ma l'eccezione si chiama Borja Valero: lo spagnolo è uno dei pochi a muoversi parecchio alle spalle di Bessa e tra le linee per cercare aria tra le fitte linee dell'Hellas. E proprio da un suo inserimento in area, pescato alla perfezione dall'ennesimo cross del solito Candreva, nasce il vantaggio nerazzurro: Caracciolo va a raddoppiare sul 9 interista e lascia libero l'ex Fiorentina che batte Nicolas in tutta solitudine con un piatto destro. Le ripartenze del Verona peccano di qualità per alcune imprecisioni di Verde e Cerci: e così l'Inter pur senza strabiliare controlla agilmente e non concede praticamente nulla. 

Lo spartito subisce però rilevanti variazioni nella ripresa: l'Inter ha tre buone occasioni per mettere la gara in ghiaccio con Icardi (sinsitro di poco alto sopra la traversa), Vecino (che la traversa la va a spizzicare) e Perisic (conclusione fiacca). Ma a compromettere un match di cui i nerazzurri davano l'impressione di poter controllare, ci pensa un'uscita da film dell'orrore di Handanovic che travolge Cerci: il rigore, assegnato grazie al Var, è trasformato da Pazzini entrato proprio un istante prima della battuta. La reazione dell'Inter però c'è eccome: ci provano Vecino e Candreva prima che Perisic, fin qui poco in luce, sfrutti un rinvio corto della difesa per sparare una fucilata di destro dal limite che Nicolas non ha nemmeno il tempo di veder partire. Così tocca al Verona alzare il baricentro per cercare la scossa ma la retroguardia nerazzurra regge bene e respinge ogni assalto: anche quelli generosi del finale quando la beffa può apparire sempre dietro l'angolo. Se era una prova di maturità, l'Inter può ritenere di averla superata soprattutto perché contro le "piccole" fino ad ora aveva sempre sofferto e mostrato grandi difficoltà. Questa sera i nerazzurri hanno offerto una prova solida, sfruttando le qualità degli uomini più ispirati che hanno trovato tempi e ritmi giusti per colpire. E ora si possono godere una classifica niente male. E un passo davvero... Special perché se le prime della classe corrono a un ritmo indiavolato, l'Inter conferma di saper reggere senza sbandare e senza restare indietro. Con tante cose da migliorare, certo, ma anche con la certezza di aver trovato un gruppo titolare che al momento offre garanzie e macina punti.
Borja Valero 7,5 - Inserimento di pura astuzia che trova il gol del vantaggio, lucida regia in mezzo al campo e tanta corsa a cercare spazi tra le linee

Icardi 5 - Conferma le sue difficoltà contro le "piccole", quando gli spazi si chiudono. Attacca poco o niente il primo palo (movimento che di solito lo rende letale) rinunciando quasi a smarcarsi; si vede in un paio di conclusioni alte e un buon recupero: un po' poco

Perisic  6,5 - Fino al gol combina poco e dietro soffre Romulo. Ma il suo bolide vale una vittoria fondamentale e i ripiegamenti sono sempre apprezzabilissimi

Handanovic 5 - Per una sera poco o niente impeganto se non nelle uscite alte. A proposito di uscite: tremenda quella con cui travolge Cerci e provoca il rigore che poteva cambiare il match.

Caracciolo 5 - Fa infuriare Pecchia quando si perde l'inserimento di Borja Valero per andare a raddoppiare Icardi: lettura sbagliata e gol subito

Pazzini 6,5 - Mette piede in campo e realizza il rigore del pari: glaciale come sempre. Cerca di farsi vedere attaccando l'area ma sbatte contro Skriniar

Romulo 6,5 - Gran primo tempo con una certa vivacità in avanti e buona copertura dietro. Si mantiene su buoni livelli anche nella ripresa
VERONA-INTER 1-2
Verona (4-3-3): Nicolas 6; Romulo 6,5, Heurtaux 6, Caracciolo 5, Souprayen 5,5; Verde 5,5, Bessa 6 (19' st B. Zuculini 5,5), Fossati 6, Fares 6; Cerci 5 (34' st Lee 6), Kean 5,5 (13' st Pazzini 6,5). A disp.: Silvestri, Coppola, Felicioli, Laner, Bearzotti, Zaccagni, Valoti, Buchel. All.: Pecchia 5,5
Inter (4-2-3-1): Handanovic 5; D'Ambrosio 5,5, Skriniar 6,5, Miranda 6,5, Nagatomo 6; Vecino 6,5, Gagliardini 6; Candreva 6,5 (28' st Brozovic 6), Borja Valero 7,5 (33' st Cancelo 6), Perisic 6,5; Icardi 5 (41' st Eder sv). A disp.: Padelli, Berni, Ranocchia, Santon, Dalbert, Joao Mario, Karamoh, Pinamonti. All.: Spalletti 7
Arbitro: Gavillucci
Marcatori: 36' Borja Valero (I), 14' st RIG Pazzini (V), 22' st Perisic (I)
Ammoniti: Fares (V), Gagliardini (I), Pazzini (V), Brozovic (I), Heurtaux (V), Lee (V)
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