"Dal mio punto di vista il momento cruciale che ha portato a questa disfatta è stato la sconfitta con la Spagna a Madrid. Quella partita ci ha dato una batosta psicologica che abbiamo patito troppo: da quel giorno abbiamo cominciato a cercare altre vie, altre strade e in questo modo abbiamo perso il filo". Lo ha detto Dino Zoff a 4-4-2 parlando dell'esclusione dell'Italia dai Mondiali di Russia. "Forse il gruppo era un po' ristretto - ha aggiunto il campione del mondo di Spagna 1982 ed ex ct azzurrro - ma era un buon gruppo che comunque non è stato all'altezza".
Non calca la mano, ma le parole usate lasciano poco spazio ai dubbi. E anche quando parla del ct Ventura, Zoff fa capire che gli erorri commessi non sono stati, a suo parere, di poco conto: "Forse il fatto che il gruppo non fosse molto ampio - ha continuato - doveva indurre a insistere su alcune situazioni, invece di cercare il cambiamento". Piu politicamente corretto sul tema dimissioni: "Le mancate dimissioni di Ventura paragonate con le mie post Europeo? Nel mio caso ci sono state delle riflessioni, ma penso che quello che ho fatto andava fatto. Poi su quello che fanno o non fanno gli altri non mi metto a sindacare".
Un pensiero, poi, non può che essere per Buffon, a cui lo lega anche un particolare beffardo: "Come si riparte dopo Gigi? Anche io finii la mia carriera in Nazionale con una sconfitta in Svezia, sarà destino. La sua assenza peserà, ma c'è una buona percentuale di giovani che può dare il giusto contributo per risollevarsi. In campo arriveranno altri leader, ma prima i leader devono essere in fuori dal campo, dal presidente della Federazione all'allenatore."
Intanto, per il futuro, il nome più caldo e invocato per la panchina azzurra è quella di Ancelotti: "Di Ancelotti non occorre che parli bene io!".