Vincenzo Montella presenta la difficile sfida contro il Napoli. "Conteranno la fiducia e la sicurezza, servirà limitare il loro possesso palla e lo si può fare con aggressività e tenendo il più possibile la palla. Abbiamo le nostre armi - ha spiegato il tecnico del Milan - Stiamo trovando la nostra identità". Poi scherza su Insigne: "Non ha la febbre? L'ho sognato...". Sulla formazione: "Calhanoglu ha un risentimento, dobbiamo valutare".
Napoli possiible scintilla della stagione?
"Stiamo trovando la nostra identità, al di là dei risultati. Veniamo da due trasferte in cui abbiamo vinto facilmente. Purtroppo in mezzo ci sono due gare contro la dominatrice degli ultimi 6 anni e la squadra che gioca il miglior calcio d'Europa, per noi deve essere una forte motivazione".
Parte anche Calhaloglu?
"Ha un risentimento. Stiamo valutando. Dobbiamo vedere se rischiarlo o lasciarlo a casa (il turco non è poi stato convocato, ndr)".
Il Napoli sarà senza Ghoulam.
Temi la voglia di rivalsa di Insigne?
"Non ha la febbre? (scherza, ndr). Me lo sono sognato. E' fortissimo".
Quanto è difficile arginare Mertens?
"Lui ha trovato un ruolo impensabile, oltre a essere bravo ha imparato anche ad attaccare la profondità, quello che mi sorprende, come di Insigne e Callejon, è la predisposizione al sacrificio".
Bonucci, anche in Nazionale, ha mostrato di essere in crescita.
"E' cresciuto molto nell'interpretazione insieme ai compagni, è un calciatore che si sta ritrovando, anche il riposo forzato gli ha giovato. Fisicamente sta meglio".
André Slva gioca poco e ha smesso di segnare anche in Europa League.
"Fa parte del percorso di crescita. Non sono preoccupato".
"Ci sono numeri chiarissimi, se abbiamo scelto di riprogrammare è perché vogliamo riportare il Milan ad alti livelli. Serve tempo, ma siamo qui per questo, la società ha investito anche questo".
Sull’eliminazione dell’Italia.
"Non voglio dare giudizi affrettati, qualcosa va fatto, servirebbe probabilmente qualche nome che possa far capire cosa significa portare una maglia gloriosa come quella azzurra. Posso dire, per la mia breve esperienza, che nei settori giovanili si pensa troppo al risultato. Bisogna formare di più i ragazzi come uomini e cittadini e non solo come calciatori. Bisogna valutare tutto con calma, senza farsi prendere dalle emozioni".
Sul mercato di gennaio.
"Quando alleni una grande squadra inevitabilmente i calciatori vengono chiamati in Nazionale e inevitabilmente giochi ogni tre giorni. Mi sarebbe piaciuto preparare ogni partita con più giorni a disposizione, ma questo non deve essere un alibi. Siamo professionisti e i calciatori devono essere nelle condizioni migliori".
A che punto è Biglia?
"Sta bene, è stato fermo dieci giorni e si allena con noi da lunedì, non può avere la tenuta".
Un commento sul lavoro del nuovo preparatore atletico.
"E' cambiato poco rispetto a prima, la sua impronta c'è e ha grande esperienza, ci dava una mano già da prima, la squadra aveva già dimostrato di stare bene".