"Possiamo fare male al Napoli"

Il tecnico del Milan presenta la sfida del San Paolo: "Stiamo trovando la nostra identità, al di là dei risultati"

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Vincenzo Montella presenta la difficile sfida contro il Napoli. "Conteranno la fiducia e la sicurezza, servirà limitare il loro possesso palla e lo si può fare con aggressività e tenendo il più possibile la palla. Abbiamo le nostre armi - ha spiegato il tecnico del Milan - Stiamo trovando la nostra identità". Poi scherza su Insigne: "Non ha la febbre? L'ho sognato...". Sulla formazione: "Calhanoglu ha un risentimento, dobbiamo valutare".

Napoli possiible scintilla della stagione?
"Stiamo trovando la nostra identità, al di là dei risultati. Veniamo da due trasferte in cui abbiamo vinto facilmente. Purtroppo in mezzo ci sono due gare contro la dominatrice degli ultimi 6 anni e la squadra che gioca il miglior calcio d'Europa, per noi deve essere una forte motivazione".

Partita delicata, arriva dopo una settimana particolare, come ha ritrovato il gruppo? 
"Per certi versi è inevitabile lavorare di più a livello psicologico. E' come se si attende il risultato di un esame, alcuni giocatori sono promossi e sono arrivati al mondiale altri delusi. L'aspetto psicologico è da tenere in considerazione ma la partita aiuta, una partita di questa bellezza porta motivazioni altissime".

Parte anche Calhaloglu?
"Ha un risentimento. Stiamo valutando. Dobbiamo vedere se rischiarlo o lasciarlo a casa (il turco non è poi stato convocato, ndr)".

Il Napoli sarà senza Ghoulam.
"E' un ottimo giocatore, l'ala sinistra nel Napoli funziona alla perfezione come tutta la squadra. Nell'ultimo campionato solare ha ottenuto 97 punti, è di valore assoluto e ha i sostituti come Mario Rui che ha caratteristiche simili. Troveremo un Napoli forte".

L'unica a fermare il Napoli al San Paolo è stata l'Inter.
"Il Napoli è una squadra completa, perché sa interpretare al meglio la partita, sanno ovviare alla disposizione degli avversari in maniera quasi automatica. Conterà la fiducia e la sicurezza, servirà limitare il loro possesso palla e lo si può fare con aggressività e tenendo il più possibile la palla".

Temi la voglia di rivalsa di Insigne?
"Non ha la febbre? (scherza, ndr). Me lo sono sognato. E' fortissimo".

Quanto è difficile arginare Mertens?
"Lui ha trovato un ruolo impensabile, oltre a essere bravo ha imparato anche ad attaccare la profondità, quello che mi sorprende, come di Insigne e Callejon, è la predisposizione al sacrificio".

La partita contro il Napoli arriva al momento giusto psico-fisico? "Abbiamo trovato una continuità di gioco e di uomini, mi spiace non avere tutti gli uomini a disposizione, mancano Conti e Calhanoglu, Biglia e Calabria non sono nelle condizioni migliori ma come squadra abbiamo le nostre armi".

Bonucci, anche in Nazionale, ha mostrato di essere in crescita.
"E' cresciuto molto nell'interpretazione insieme ai compagni, è un calciatore che si sta ritrovando, anche il riposo forzato gli ha giovato. Fisicamente sta meglio".

André Slva gioca poco e ha smesso di segnare anche in Europa League.
"Fa parte del percorso di crescita. Non sono preoccupato".

Cosa manca a questa squadra per tornare a competere con le big.
"Ci sono numeri chiarissimi, se abbiamo scelto di riprogrammare è perché vogliamo riportare il Milan ad alti livelli. Serve tempo, ma siamo qui per questo, la società ha investito anche questo".

Sull’eliminazione dell’Italia.

"Non voglio dare giudizi affrettati, qualcosa va fatto, servirebbe probabilmente qualche nome che possa far capire cosa significa portare una maglia gloriosa come quella azzurra. Posso dire, per la mia breve esperienza, che nei settori giovanili si pensa troppo al risultato. Bisogna formare di più i ragazzi come uomini e cittadini e non solo come calciatori. Bisogna valutare tutto con calma, senza farsi prendere dalle emozioni".

Qual è la causa dell'esclusione dai Mondiali e cosa si può fare per ripartire? 
"Non mi piace dare giudizi, qualcosa deve essere fatto, c'è bisogno di conoscenze ed esperienze in politica sportiva, serve qualcuno di nome che porti avanti il discorso di cosa significhi indossare la maglia in Nazionale. La mia brevissima esperienza nel settore giovanile mi ha fatto capire che si pensa troppo al risultato, talvolta penalizzando i talenti senza pensare alla crescita, questo perché anche i giocatori di quelle categorie vengono pressati. Serve formare i calciatori come persone, come cittadini, perché sono gli stessi che si ritroveranno tra i professionisti. Tutto deve essere analizzato con calma e lucidità".

Sul mercato di gennaio.
"Mancano cinquanta giorni al mercato, mi confronto quotidianamente con Mirabelli, sappiamo i pregi e i difetti e ogni squadra è migliorabile. Sono esclusivamente concentrato su questi giocatori in cui vedo grandissime potenzialità e grandi possibilità di crescita".

Pausa per le Nazionali più insidiosa delle altre?
"Quando alleni una grande squadra inevitabilmente i calciatori vengono chiamati in Nazionale e inevitabilmente giochi ogni tre giorni. Mi sarebbe piaciuto preparare ogni partita con più giorni a disposizione, ma questo non deve essere un alibi. Siamo professionisti e i calciatori devono essere nelle condizioni migliori".

A che punto è Biglia?

"Sta bene, è stato fermo dieci giorni e si allena con noi da lunedì, non può avere la tenuta".

Un commento sul lavoro del nuovo preparatore atletico
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"E' cambiato poco rispetto a prima, la sua impronta c'è e ha grande esperienza, ci dava una mano già da prima, la squadra aveva già dimostrato di stare bene".
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