Lo 0-0 contro il Barcellona ha fatto storcere il naso ai tifosi della Juve. Ma come, pochi mesi fa i bianconeri avevano vinto 3-0 e oggi, con un Messi part-time, non sono riusciti a fare meglio di uno striminzito pareggio senza nemmeno brillare troppo? Eppure la partita dello Stadium ha detto tante cose oltre alla conferma che i ragazzi di Allegri non stanno vivendo un periodo brillante. Buone e meno buone.
Partiamo dagli aspetti positivi. Il non aver subito gol, in una stagione in cui le partite a reti bianche sono state solo cinque nelle 17 precedenti gare, è un buon segno, anche perché di fronte non si aveva una squadra qualunque. Merito del nuovo modulo? Difficile sapere ora se il 3-4-2-1 visto in Champions possa essere quello che verrà utilizzato anche nel resto della stagione, ma di sicuro potrebbe essere una svolta. Rinforzare il centrocampo è fondamentale per non lasciare scoperta una difesa che ha palesato alcune crepe. Come pure poterla puntellare con la presenza in campo di tre centrali di ruolo e coprire il buco sulla fascia destra lasciato dalla partenza di Dani Alves e dall'esclusione di Lichtsteiner. Il che permette anche di dare più libertà offensiva a Cuadrado e Alex Sandro, senza dover per forza rinunciare a Mandzukic, che potrebbe fare da spalla a Dybala come due anni fa prima dell'arrivo di Higuain. Insomma, se lo scorso anno la sfida con la Lazio aveva segnato l'inizio di un nuovo ciclo, quella col Barça potrebbe fare altrettanto.
Sistemata la difesa, adesso bisognerà mettere mano alla fase offensiva. Perché se il Pipita e la Joya non accendono la luce, allora il gol rischia di diventare una chimera. Soprattutto in Europa, visto che in campionato non ci sono problemi di astinenza. L'attacco bianconero in cinque gare ha realizzato solo cinque reti, peggior reparto tra tutte le attuali prime e seconde classificate degli otto gironi di Champions League, ma anche di cinque terze. Eppure proprio quello è stato il settore maggiormente rinforzato con l'innesto di frecce come Douglas Costa e Bernardeschi, che però finora hanno convinto ben poco. Le prossime uscite prima di Atene potrebbero servire proprio per capire se Allegri ha azzeccato l'ennesima intuizione. Anche perché il tempo degli esperimente sta per finire.
L'umiltà e l'applicazione giusta: Atene è fondamentale ma lontana, prima pensiamo a Crotone e Napoli! pic.twitter.com/4Y6VStlYyF
— Massimiliano Allegri (@OfficialAllegri) 22 novembre 2017
-La Juventus ha mancato l’appuntamento con il gol negli gli ultimi tre incontri europei contro il Barcellona dopo che era andata a segno in tutti i precedenti sette.
-Con questo pareggio la Juventus ha interrotto una striscia di sei partite interne di fila in Champions League in cui aveva ottenuto il successo.
-Era dalla doppia sfida contro il Borussia Mönchengladbach della stagione 2015/16 che la Juventus non pareggiava due partite di fila in Champions League.
-Tutti gli ultimi tre pareggi per 0-0 della Juventus in Champions League sono arrivati contro avversarie spagnole.
-36.4% di possesso palla per la Juventus: eguagliato il primato negativo stagionale stabilito sempre contro il Barcellona nella sfida d’andata. -Quello di Gerard Deulofeu al 43' è stato l’unico tiro nello specchio del Barcellona in questa partita.
-L’ultima volta che il Barcellona aveva effettuato un solo tiro nello specchio in una partita di Champions League è stato lo scorso aprile, proprio contro la Juventus.
-Paulo Dybala ha partecipato con un tiro (4) o un assist al tiro (4) a otto delle 10 conclusioni della Juventus contro il Barcellona.
-Andres Iniesta è diventato il sesto giocatore con più presenze nella storia della Champions League (126), superando Clarence Seedorf (125).