Il Consiglio federale della Figc ha fissato per il 29 gennaio 2018 l'assemblea elettiva per il rinnovo delle cariche (presidente, vice-presidenti e consiglieri), dopo le dimissioni del presidente Carlo Tavecchio e dunque la decadenza dell'attuale "governo" del calcio italiano. La decisione è di oggi, alle 13, dopo la riunione. "La data è stata proposta dal presidente dimissionario Carlo Tavecchio ed appoggiata da tutte le componenti del Consiglio", ha spiegato lasciando Via Allegri l'ex numero uno della Figc, Giancarlo Abete.
Un atto dovuto, fissare questa scadenza. In attesa che il 7 dicembre, la Lega di Serie A nomini a sua volta i vertici chiudendo i sette mesi nei quali a dirigere le operazioni dei 20 club è stato chiamato lo stesso Tavecchio nei panni di commissario. Dunque, entro due mesi e salvo giochi di potere che non vanno esclusi, si andrà verso la normalizzazione di Lega e Federcalcio senza il bisogno di ricorrere, come suggerisce/vuole il presidente del Coni, Malagò, a un commissario straordinario.
E la scelta di dire no al commissario prima che l'ipotesi diventi la inevitabile decisione, è la sintesi dei lavori in corso in questi giorni, soprattutto presso la Lega di Serie A, dalla quale dipende l'immediato futuro della Federcalcio.
E in queste ore, proprio per dare forza alla voce "presidente della Figc il 29 gennaio e no al commissario", si fa strada la candidatura di Damiano Tommasi, numero uno dell'Associazione calciatori, il cui nome è stato "spero" da Francesco Totti e ha trovato non poche linee di gradimento. Chiaro: nessuna nomina ufficiale né ufficiosa. Per non bruciarsi e non bruciare.