Higuain riporta il Napoli coi piedi per terra. Dopo 26 gare, gli azzurri incassano la prima sconfitta in campionato e ora devono fare anche i conti con l'allarme pubalgia di Insigne. Due brutte notizie per Sarri, che dopo il ko con la Juve, esce dal San Paolo a testa bassa e con tanti dubbi sulla tenuta della sua rosa. Per il Napoli, punito ancora dal Pipita, quella con la Juve è una sconfitta che brucia. I 70' minuti di pressing, infati, non sono bastati agli azzurri per superare il muro di Allegri.
Merito della compattezza bianconera, che in difesa sembra aver ritrovato i giusti meccanismi per proteggere di Buffon. Ma non solo. Con la Juve, infatti, il Napoli ha tenuto in mano il pallino del gioco per gran parte del match, ma non è riuscito a concretizzare il solito giropalla rapido, i tagli e le verticalizzazioni dei suoi tre "piccoletti". A questo punto della stagione, del resto, il minutaggio di Insigne, Mertens e Callejon comincia a pesare sulla condizione con un'inevitabile ripercussione sulla freschezza al reparto. Colpa di una panchina troppo corta per competere su tre fronti. Con Milik fuori dai giochi, Sarri non ha molte alternative. Nè di uomini, nè di modulo. E la gara con la Juve conferma tutto. Col gioco bloccato, infatti, gli azzurri hanno continuato a manovrare come da copione, senza riuscire mai a variare il tema tattico del match per impensierire la retroguardia bianconera. Un limite pericoloso, sottolineato ulteriormente dall'allarme pubalgia per Insigne. Da qualche tempo Lorenzo non è al top della condizione e con la Juve è dovuto uscire prima della fine del match. Una brutta grana per Sarri, che ora potrebbe dover fare a meno non solo di Milik, ma anche di Lorenzo in una fase cruciale della stagione. A Castel Volturno si è accesa la spia rossa della riserva. Per continuare a sognare urge fare subito il "pieno" sul mercato a gennaio.