La prima tripletta nei 5 top campionati europei di Ivan Perisic trascina l'Inter in testa alla classifica. Un pomeriggio perfetto per i nerazzurri, con il croato grande protagonista: un gol di destro, due di sinistro e una prestazione totale. "Non è importante chi fa gol, è importante la squadra. Dobbiamo continuare così. Abbiamo aspettato tanto tempo questo momento, adesso dobbiamo andare a Torino per vincere contro la Juventus".
Perisic trascinatore dell'Inter quando la scorsa estate era promesso sposo del Manchester United. Sembra passata una vita. Luciano Spalletti ha il grande merito di aver convinto il croato a restare: "Sì, il mister è stato importantissimo. Ma per lui tutti i giocatori sono importanti e lo abbiamo visto oggi, anche chi finora aveva giocato meno ha fatto bene".
In una squadra in cui tutto funziona, nella quale Spalletti ha rilanciato Santon e ha dato uno scampolo di partita anche a Dalbert e Karamoh, spicca l'ottima prestazione di Andrea Ranocchia. Solo 6' in campo dall'inizio della stagione, tantissima panchina dietro a Miranda e Skriniar ma la consapevolezza che con Spalletti c'è un'occasione per tutti. Non giocava titolare in Serie A da un anno, dal 2 dicembre 2016, Napoli-inter 3-0.
92' impeccabili contro il Chievo, sua vittima preferita (tre gol in carriera, uno col Bari e due con l'Inter), tre reti sfiorate sugli sviluppi di calci d'angolo, un giallo e nessun tentennamento. "Abbiamo fatto una grande partita ma non abbiamo ancora vinto niente. La stagione è lunga e dobbiamo continuare così: testa bassa e lavorare per la squadra. Sono da tanti anni qui e ne ho viste di tutti i colori e un gruppo e una coesione come quest’anno non l’ho mai vista. Anche chi non gioca si è fatto trovare pronto, siamo contenti e vogliamo proseguire così".
Come per Perisic, anche nel caso di Ranocchia è stato Spalletti a convincere il difensore a rimanere all'Inter: "È stato molto importante per restare. Anche in settimana durante gli allenamenti si migliora tantissimo con il mister, con il suo staff e con i suoi metodi di lavoro. Sono contento e spero di contribuire ancora per questi colori. Il mister ci tratta tutti allo stesso modo, siamo tutti uguali, non ha figli e figliastri. Siamo giocatori dell’Inter e basta. In tanti anni qui non ho mai trovato questo spirito. Dovremo essere bravi a non impazzire ma sono certo che il mister terrà sempre alta la tensione. Tutti quelli che giocano sanno cosa devono fare, lavoriamo bene e possiamo solo fare meglio. La stagione però è lunghissima e dobbiamo essere pronti e restare a fare gruppo come stiamo facendo adesso".