A 12 anni e mezzo dal divorzio calcistico, giugno 2005, dopo sei anni di non sempre pacifica convivenza cominciata nel '99 coi 90 miliardi di lire versati per acquistarlo dalla Lazio, Bobo Vieri e l'Inter (era l'Inter di Massimo Moratti) stanno ancora disputandosi i residui di malessere nelle aule del Tribunale. E' Bobo, nel 2012, ad aver fatto causa al club per una sorta di "spionaggio" ad personam cui -sostiene- era stato sottoposto dal parte del club nerazzurro e di Telecom nel suo periodo interista, con pedinamenti e acquisizione di tabulati telefonici. Causandogli depressione e insonnia
E dopo la vittoria netta in primo grado, e la mezza sconfitta in appello, per Bobo arriva uno sorta di ko in una ulteriore fase presso la Corte d'appello. All'ex nerazzurro in primo grado, settembre 2012, era stato riconosciuto un risarcimento di 1 milione di euro (lui ne aveva chiesti 12 a Telecom e 9,25 all’Inter), ma il giudizio di appello (luglio 2015) lo aveva costretto a restituire quasi tutto: il risarcimento era stato infatti ridimensionato a 80mila euro (per Telecom) e 40mila (per l’Inter).
Ora, un altro passaggio dopo la richiesta di Vieri di ridiscutere la sentenza-bis: la Corte d’Appello di Milano, seconda sezione civile (presidente Alberto Vigorelli) ha rigettato la sua impugnazione del precedente giudizio dichiarandola "inammissibile" e ha costretto lo stesso Vieri a rifondere entrambe le società 33 mila euro per le spese, così riferisce il Corriere della Sera.
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