Un mese dopo essere stato esonerato, Eugenio Corini torna alla guida del Brescia ed è più carico che mai: "E' un giorno per me emozionante e gratificante - dice il tecnico al primo giorno di allenamento dopo essere stato richiamato -. Ci tengo a ringraziare tutta la tifoseria che mi ha fatto sentire una grande vicinanza e che mi ha fatto aumentare la responsabilità verso una squadra che sento mia. Questo ritorno può aver contribuito ad appianare situazioni che avevano portato al mio allontanamento".
Prima del ritorno è stato necessario risolvere alcune incomprensioni con Cellino: "Il ds mi ha avvisato domenica della possibilità di un mio ritorno - spiega Corini -. Io avevo espresso il desiderio di parlare col presidente col quale avevamo effettivamente divergenze, non c'era la sinergia giusta per affrontare le problematiche. Abbiamo chiarito certi aspetti, ho avuto bisogno di avere tante risposte da lui e adesso è davvero un nuovo inizio. Quando ero a casa avevo pensato a come avrei reagito se fossi stato richiamato e avevo pensato anche che avrei potuto dire no. Ma ripeto: sento mia questa squadra e so che aveva bisogno di me. Ho sofferto molto, ho avuto la forza di stare zitto nell'ultimo mese e non è stato facile... Potrei rispondere punto su punto su quello che il presidente ha detto di me ma sarebbe deleterio. Preferisco concentrarmi sulla richiamata che per me è già una vittoria. Ora il primo obiettivo è ridare dignità alla squadra e cercare i risultati".
Corini dedica un pensiero anche a chi lo ha brevemente sostituito: "Ci tengo a rivolgere un saluto a Fabio Grosso e al suo vice Morrone, non mi va di giudicare le loro tre partite, non sarebbe giusto. Tra l'altro le partite non le ho viste nemmeno in diretta perché stavo troppo male... Ora guardo avanti e il nostro futuro sono le prossime quattro partite per rimetterci in corsa salvezza, penso solo a questo. Balotelli? Straordinario finalizzatore, per me è una risorsa, mi aspetto che migliori nella condivisione del sacrificio".