Il Liverpool si conferma inarrestabile in Premier League: i Reds vincono 5-2 il derby sull'Everton e mantengono il +8 sul Leicester secondo (e vittorioso sul Watford). In gol Shaqiri, Mané, Wijnaldum e Origi (doppietta). Il Manchester United vince 2-1 sul Tottenham del grande ex Mourinho (doppietta di Rashford, inutile la prodezza di Alli). Vincono il Chelsea (2-1 sull'Aston Villa) e il Wolverhampton di Cutrone, a segno nel 2-0 sul West Ham.
LIVERPOOL-EVERTON 5-2
Il mezzo flop di Champions League contro il Napoli è definitivamente dimenticato: in Premier arriva la conferma di un Liverpool macchina da vittorie e a farne le spese è il malcapitato Everton, che prova anche a lungo a giocarsi il derby cittadino ritrovandosi però seppellito sotto cinque gol della capolista (che peraltro manda i cugini momentaneamente in zona retrocessione). I Reds arrivano a 14 vittorie in 15 partite di campionato e mettono già tutto nero su bianco nel primo tempo, chiuso con un eloquente 4-2. Padroni di casa in vantaggio già tra al 6', quando Mané si inventa un lancio profondo che sorprende Keane e Mina, permettendo a Origi di saltare Pickford e depositare il pallone nella porta vuota. Meno di dieci minuti dopo Lallana sfiora il raddoppio, al 17' è ancora Mané a propiziare il secondo gol del Liverpool: il senegalese fa quello che vuole a sinistra e trova il corridoio giusto per Shaqiri, che in diagonale buca ancora Pickford. Sembra già finita ma al 21', su un pasticcio difensivo dei Reds, Iwobi mette il pallone al centro e Keane con grande determinazione va in gol. Calvert-Lewin protesta per un contatto in area con Van Dijk, ma dall'altra parte è Lovren a trovare al 31' il lancio lungo che permette a Origi di stoppare la palla e battere Pickford in uscita, il tutto con due tocchi di destro. I Toffees non si arrendono e provano ancora a riportarsi sotto con le conclusioni di Iwobi e Calvert-Lewin, ma al 45' Mané chiude tutti i conti sfruttando una fuga di Alexander-Arnold sulla sinistra, con delicato tocco al centro che gli permette di trovare il colpo da biliardo del quarto gol per il Liverpool. Il primo tempo non è ancora finito, però, dato che al terzo minuto di recupero Richarlison accorcia di nuovo grazie a una splendida incornata in tuffo. La partita rimane stupenda anche nella ripresa, con le due rivali cittadine separate da due gol e gli ospiti tutt'altro che arresi al ruolo di vittime sacrificali: onore al merito all'Everton, che prova a riaprire il match con Digne e Davies. Finale infuocato: Richarlison, Mané e Moise Kean non sfruttano tre nitide palle gol da una parte del campo e dall'altra, quindi al 90' Wijnaldum sfrutta la serpentina di Firmino a sinistra e piazza la zampata del pokerissimo.
MANCHESTER UNITED-TOTTENHAM 2-1
José Mourinho torna a Manchester, ma la festa la fa lo United. E per una sera il vero Special One è Marcus Rashford, autore dei due gol che abbattono il Tottenham e permettono ai Red Devils anche di superare in classifica il loro vecchio maestro. L'accoglienza di Old Trafford per il grande ex Mourinho è buona, ma lo United non ha affatto intenzione di fare favori all'uomo che mise la firma sull'ultimo trofeo internazionale dei suoi (l'Europa League del 2017). Così al 6' Rashford scherza con Sanchez e tira sul primo palo, dove Gazzaniga si fa sorprendere per l'immediato vantaggio dei padroni di casa. Lo United prende coraggio e domina per oltre mezz'ora: Rashford sfiora la doppietta su punizione, poi Gazzaniga si riscatta respingendo d'istinto un'insidiosa conclusione di Greenwood deviata da Alderweireld. Il duello tra l'attaccante della nazionale inglese e il portiere argentino prosegue: Rashford si vede respingere una conclusione insidiosissima da fuori area, e dove non arriva Gazzaniga ci pensa la traversa. Poi, improvvisamente, al 39' il Tottenham pareggia: tentativo a botta sicura di Aurier con deviazione a terra di De Gea, la palla si impenna e Dele Alli si inventa un controllo con sombrero su Fred che gli permette di trovarsi faccia a faccia con De Gea e di batterlo in diagonale. Un gol sensazionale, che però non spaventa il Manchester United: in apertura di secondo tempo infatti Rashford si procura un rigore costringendo Sissoko a sgambettarlo in area e proprio lui dal dischetto trasforma al 49'. La partita rimane incerta e stupenda: Son semina il panico nell'area dei Red Devils, ma non riesce a trovare il tocco vincente, poi è Kane a essere murato sul più bello. Dall'altra parte è James a impegnare due volte severamente Gazzaniga. Finale favorevole agli ospiti, ma lo United tiene: Aurier a destra scappa da tutte le parti senza però riuscire a incidere davvero, poi a tempo scaduto è De Gea a mettere la sua firma sui tre punti dicendo di no a Dele Alli.
LEICESTER-WATFORD 2-0
Non gioca particolarmente bene, ma anche quando questo avviene vince sempre: questo il filo conduttore di un Leicester che contro il Watford vince la settima di fila e si conferma secondo in solitudine in Premier League, a +3 dal formidabile Manchester City. Tanto ci sono le stelle Vardy e Maddison che vedono e provvedono. Il primo tempo è un dominio incontrastato dei padroni di casa, che però non riescono a portarsi in vantaggio: la prima occasione arriva dopo appena 3 minuti, quando Vardy pesca Ayoze Perez che però conclude troppo alto. Ci provano anche Tielemans e Maddison senza fortuna, poi è il portiere ospite Foster a negare a Barnes il vantaggio. Possibile svolta al 37', quando l'arbitro concede un rigore al Leicester in seguito al contatto tra Mariappa e Vardy: il Var però riguarda l'episodio, corregge il direttore di gara e annulla la sua decisione. La situazione si ripete in apertura di ripresa, ma a posizioni invertite: stavolta il fallo in area è di Masina e il Var conferma il rigore del Leicester con i giocatori del Watford che si lamentano. La massima punizione però rimane e Vardy la trasforma al 55' battendo un Foster che stavolta rimane immobile sulla linea di porta. Il Watford, ultimissimo in classifica, fatica a reagire ma rimane tecnicamente in partita fino alla fine. Così le Foxes tornano a farsi vive dalle parti di Foster nel finale: l'ex Sampdoria Praet non è fortunato, Maddison invece è bravissimo e al 95' raccoglie l'assist di Justin per chiudere definitivamente la partita.
CHELSEA-ASTON VILLA 2-1
Continua ad essere faticosa la stagione del Chelsea, che soffre moltissimo nel finale di Stamford Bridge, ma intanto si conferma quarto in classifica e autorevolmente in zona Champions League (il Wolverhampton quinto è a -6). Merito dei ragazzi terribili di Lampard e di una difesa che una volta tanto regge nel momento più difficile del match. La prima emozione della partita è targata Willian, ma il gran tiro del brasiliano non fa che esaltare i riflessi di Heaton. Il Chelsea continua a giocare con convinzione e aspetta il momento giusto, fino a che ci riprova con Mount, che di testa non spaventa però Heaton. Gli ospiti cadono quindi sulla rete dell'uomo più amato e temuto in maglia Blues: Tammy Abraham. Il grande ex va a segno di testa al 24' su cross di James, perso in marcatura da Mings che chiama un fuorigioco che non c'è. L'Aston Villa resta però in partita e lo dimostra con un colpo di testa dello stesso Mings, a cui deve opporsi con un grande riflesso Kepa. Poi arriva il pareggio, realizzato in maniera tanto goffa quanto efficace da Trezeguet al 41': l'egiziano tenta un colpo di testa su cross di Elmohamady, ma di fatto si colpisce da solo un piede. La deviazione inganna però l'intera retroguardia del Chelsea con il pallone che beffardo supera la linea di porta. Così si va al riposo, ma il Chelsea si riporta in vantaggio al 48' grazie ai ragazzi terribili di Lampard: Willian mette in area un pallone che Abraham appoggia di petto a Mount e quest'ultimo si inventa una botta al volo imparabile per Heaton. Un gol spettacolare e importantissimo, dato che il Chelsea non riuscirà a chiudere definitivamente un match che l'Aston Villa prova a non perdere fino alla fine. Heaton para infatti anche su Willian e Pulisic e vola su una punizione dello stesso Willian. A pochi minuti dal 90' c'è quindi la volée di destro di Douglas Luiz che per poco non regala il pareggio all'Aston Villa. E a tempo scaduto è Kepa a mettere una pezza sull'incornata proprio di Douglas Luiz. E stavolta in casa Chelsea non ci sono brutte sorprese.
WOLVERHAMPTON-WEST HAM 2-0
Nella Premier League di quest'anno ci sono diverse big che stanno faticando più del previsto, e il Wolverhampton non sembra intenzionato a fare sconti a nessuno: se le altre vanno piano, per quale motivo non continuare a correre a caccia dell'Europa. Così i ragazzi di Espirito Santo continuano la loro lunga striscia di risultati utili confermandosi quinta forza del campionato, con una vittoria meritata ai danni del West Ham. Il vantaggio è firmato al 23' da Dendoncker, bravo alla deviazione di piattone sugli sviluppi di un corner (difesa completamente ferma per gli avversari, troppo morbida in particolare la marcatura di Fredericks e Snodgrass). Lo stesso Snodgrass prova a guidare la scossa del West Ham, che però si schianta contro l'attento Rui Patricio (importanti anche le sue parate sui tentativi di Rice e Fornals). Anche il portiere ospite Martin fa però il suo su Diogo Jota, e la partita resta in bilico. Nel secondo tempo sono soprattutto i Wolves a sfiorare il raddoppio (impreciso Saiss, murato dal portiere ospite Raul Jimenez). All'86' c'è quindi gloria per Cutrone, in campo da due minuti e in gol grazie alla corsa di Jonny sulla sinistra e al tocco finale di Neto.
SOUTHAMPTON-NORWICH 2-1
Vittoria fondamentale per il Southampton, che battendo il Norwich in casa si porta momentaneamente fuori dalla zona retrocessione. Successo meritato per i padroni di casa, che partono fortissimo nel primo tempo e già al 22' siglano il vantaggio con l'ottava rete stagionale di Ings, bravo a segnare di nuca sul primo palo sfruttando il corner di Ward-Prowse. Il raddoppio arriva al 43' con la firma di Bertrand, in gol da due passi sull'assist di Shane Long. Il Norwich, non pervenuto nel primo tempo, si risveglia nella ripresa non riuscendo però a completare la sua rimonta: al 65' va a segno il solito Pukki, il resto della frazione è un tiro al bersaglio che vede però il Southampton resistere. I Saints restano in ambasce fino al 90' e oltre (Buendia e Byram sfiorano il pari a tempo ampiamente scaduto), ma il risultato non cambia e i tre punti conquistati rappresentano ossigeno puro per i padroni di casa.