La sfida delle 18 tra Atalanta e Fiorentina finisce 1-1. Nerazzurri, in campo con un ampio turnover dopo l'Europa League, in svantaggio al 16' per la rete di Badelj, bravo a sfruttare da pochi passi una respinta corta di Mancini. Al 46' sulla punizione battuta da Gomez, Petagna di testa trova il pari. Viola in 10 nel finale per l'espulsione di Milenkovic ma è Falcinelli a sfiorare il colpo. Gasp sale a 38 punti in classifica, Pioli a 32.
Il vento sembrava soffiare in direzione a favore per l'Atalanta, che in campionato era imbattuta da tre giornate, a differenza della Viola, finita ko in tre degli ultimi quattro incontri. Ma la pregevole traversata europea che ha spinto la Dea fino al Westfalenstadion di Dortmund, ha lasciato sull'equipaggio i segni della stanchezza di un viaggio dispendioso quanto affascinante e in Gasperini la necessità di far rifiatare qualche componente della truppa in vista del ritorno di Europa League contro il Borussia: fuori Toloi e Masiello in difesa, Hateboer e Spinazzola sugli esterni, Ilicic in avanti. E' una caparbia resistenza, alla fine, quella che ha permesso ai nerazzurri di strappare un 1-1 prezioso vista la gran gara della Fiorentina, visto lo svantaggio, i rischi di subire il secondo gol e una gara scivolosa incastrata nel bel mezzo dei sedicesimi contro la corazzata tedesca. Per il possibile accesso all'Europa del prossimo anno, invece, il pareggio muove poco e anzi rischia di allontanare la Dea da Samp e Milan. La Fiorentina, che sperava di saltare sull'ultimo treno utile, si mantiene distante dai piazzamenti che contano ma si conferma squadra in crescita e con una ritrovata identità.
All'Atalanta, nonostante i tanti cambi, non manca comunque l'intensità quanto invece il fiato e la precisione. L'assenza di alcuni titolari pesa soprattutto in fascia ma è anche la Fiorentina, elastica, aggressiva e alta, a prendersi i meriti. E a trovare le occasioni migliori del primo tempo con Simeone, Astori e Gil Dias. I centrocampisti viola non concedono tempo e spazio per impostare a De Roon e Freuler ma soprattutto trovano campo tra le linee: così nasce, infatti, l'azione del vantaggio con Badelj che si fa largo al centro della difesa atalantina e costringe Gollini a una respinta rimessa in mezzo da Chiesa e allontanata corta da Mancini con il croato che alla fine va a indirizzare nell'angolino da pochi passi. La Dea non sfrutta come sa le palle recuperate in mezzo al campo ma ancor di più manca di precisione nelle giocate, specie nell'ultimo tocco, e anche in ripartenza fatica a pungere. A pungere ci riesce invece la Fiorentina appoggiandosi alla velocità e alla tenacia di Chiesa e Simeone. Per questo suona come un colpo a sorpresa la capocciata con cui Petagna firma il pari a un soffio dall'intervallo sfruttando una punizione di Gomez.
E sembra a tutti gli effetti quello l'episodio decisivo di una gara che poi vive sul filo dell'equilibrio, dei contrasti, delle folate offensive e delle imbucate in area che a turno le due squadre tentano nella ripresa per riprendersi in mano un match che a tutte due serve vincere per dare la svolta alle rispettive classifiche e tentare il balzo in avanti. La svolta che può servire alla gara, Gasperini la cerca con l'inserimento di Ilicic che aumenta il tasso di sofferenza della difesa viola e alza il baricentro bergamasco. Ma il passare dei minuti non giova sulle gambe degli atalantini, comunque compatti nel chiudere la strada alle incursioni della Fiorentina che a sua volta cala in lucidità in un secondo tempo con tanti errori e reparti corti che poco concedono allo spettacolo e alle occasioni. L'espulsione di Milenkovic dovrebbe, in teoria, galvanizzare i padroni di casa che, però, rischiano in realtà di subire il colpo del ko da Falcinelli che spara alto. L'1-1 non cambia più ed è la giusta sentenza per quanto visto in campo anche se le recriminazioni maggiori, forse, spettano a Pioli. Gasperini, dal canto suo, si può godere una macchina che non sbanda anche senza alcune componenti essenziali, che dimostra di poter far turnover perdendo sì qualcosina in lucidità e spettacolarità ma senza snaturarsi completamente. E ora la testa può andare al viaggio europeo, nella speranza di farlo proseguire continuando ad avere vento a favore.
Petagna 6,5 - Il suo gol cambia inerzia e umore a una gara che ai suoi rischiava di sfuggire di mano. Torna titolare e torna a esultare dopo una (mezza) vita vincendo di prepotenza il duello fisico con Milenkovic e Biraghi. Appare un po' arrugginito ma il suo contributo alla squadra non manca mai
De Roon 5,5 - In mezzo l'Atalanta soffre più del solito sia in fase di copertura che di impostazione
Gomez 6,5 - Ancora titolare nonostante non sia al top ma rispetto a Dortmund si mostra in crescita: tenta la giocata, tenta di sorprendere gli avversari in velocità e firma l'assist per Petagna
Astori 7 - Giganteggia al centro della difesa così come il compagno di reparto Pezzella e prova a rendersi pericoloso anche in avanti
Gil Dias 5 - Inizia bene ma si spegne presto non trovando più i tempi delle giocate, degli inseriemnti e delle conclusioni