Nel ritorno dei sedicesimi di Europa League, all'Olimpico la Lazio travolge 5-1 la Steaua, ribalta l'1-0 delll'andata e si qualifica agli ottavi. Il re della serata è Immobile che realizza una tripletta, segna il 31esimo gol stagionale e con 57 reti totali scavalca Casiraghi al decimo posto della classifica dei marcatori di tutti i tempi del club. In rete anche Bastos di testa e uno straripante Anderson. All'82' il gol della bandiera di Gnohere.
La Lazio è tornata. Dopo la vittoria in campionato sul Verona che aveva messo fine al mini-ciclo negativo, il roboante 5-1 a danno dei rumeni certifica la ritrovata vitalità di una squadra perfetta nella conduzione del gioco, affidato alla lucida regia di Luis Alberto e Leiva, reso imprevedibile da un indemoniato Anderson e finalizzato da un imprendibile Immobile, sempre più la punta di diamante della creatura di Inzaghi: 31 gol e 10 assist in stagione per il bomber azzurro che entra di diritto nella storia biancoceleste ma soprattutto si conferma terminale ideale, spietato e puntuale. E diventa il primo italiano a realizzare una tripletta in Europa League. Troppo superiore la Lazio alla Steaua, mai in partita e qualitativamente non all'altezza in un 4-2-3-1 che ha iniziato subito a fare acqua sia al centro sia sulle fasce che e non ha mai saputo impensierire Strakosha né sfruttare il talento di Budescu o la vena di Gnohere.
L'11 di partenza della Lazio è la dimostrazione di quanto Inzaghi voglia fare sul serio. In campo, infatti, vanno quasi tutti i titolari, ad eccezione di Milinkovic e Marusic: nel consolidatissimo 3-5-2 tocca a Felipe Anderson agire alle spalle di Immobile, per la prima volta titolare in questa edizione di Europa League. E il brasiliano si mostra presto un'arma letale. Ai biancocelesti bastano 7 minuti per cancellare la gara di andata e riportare tutto in parità proprio grazie al suo bomber che scaraventa sotto la traversa l'assist di Lulic. Poi è un dominio laziale, con Strakosha che si limita a osservare un paio di conclusioni velleitarie di Budescu. Il fraseggio dello Steaua è ben controllato dagli uomini di Inzaghi, spietati nelle ripartenze veloci grazie a una qualità in sovrabbondanza: Anderson è devastante sia a destra che a sinistra, Leiva e Luis Alberto non risparmiano pennellate di classe, Lulic non si risparmia e Parolo ci mette la solita corsa e i consueti inserimenti (uno dei quali rischia di portare al raddoppio). La Lazio riesce sempre a trovare un uomo libero, appena può gioca rapida in verticale e riesce ad aprirsi vere praterie nella difesa rumena in costante affanno. Immobile se ne accorge e gioca in bilico sulla linea del fuorigioco: l'attaccante, che sfiora per due volte il raddoppio, è il terminale perfetto di una squadra che appare ritrovata in tutti i suoi meccanismi più precisi e determinanti. Il colpo di testa di Bastos che segna il 2-0 pochi minuti dopo essere subentrato all'infortunato Caceres, è il preludio di un momento storico: il 3-0 di Immobile gli vale la trentesima marcatura stagionale e va a sublimare 45 minuti di dominio oltre che a premiare l'ennesima sgroppata di Anderson, questa volta sulla sinistra.
Ed è sempre lui, il brasiliano, il protagonista anche nella ripresa, aperta dal suo destro dal limite che vale il poker e conclude la solita, micidiale, giocata in ripartenza. Il monologo biancoceleste prosegue anche se, ovviamente, abbassando i ritmi e cercando di conservare energie fisiche. Ma anche a velocità inferiore, la premiata ditta Anderson-Immobile riesce a colpire per siglare la "manita" firmata da Ciro che supera un certo Casiraghi, fermo a 56 gol, segnando la rete numero 57 in maglia biancoceleste e diventando il decimo marcatore di tutti i tempi del club. Roba da applausi, quelli che si merita Anderson, sostituito per un problema fisico e autore di una gara micidiale in cui ha continuamente viaggiato fra le linee spostandosi da una parte all'altra del campo e accendendo il gioco. E' sotto il diluvio di Roma che si completa la gara quasi perfetta dei ragazzi di Inzaghi che concedono solo all'82' il gol a Gnohere (che sfrutta un rimpallo tra lui e Strakosha). Non era proprio il tempo, per una creatura così bella, di salutare l'Europa, ora che il gioco inizia a farsi duro. Il messaggio è chiaro: la Lazio è tornata. E ha un Ciro Immobile devastante.
Immobile 8,5 - Tre gol: prima stoppa di petto e calcia in un amen sotto la traversa, poi si inserisce in area come un falco e trova il diagonale giusto e infine segue Anderson e fa tripletta dopo aver messo a sedere mezza difesa Steaua. Ne sfiora altri due, si muove e si batte continumente. Onnipresente.
Anderson 8 - Crea, inventa, conclude, sforna assist, scappa via sia a destra che a sinistra che al centro. Semplicemente non lo prendono. Se gioca così, per Inzaghi è un'arma in più. E che arma
Basta 6,5 - Ordinato e preciso, spinge meno di Lulic
Gaman 4,5 - Inizia a perdersi Immobile dopo 7 minuti e non lo ritrova più
Gnohere 5 - Il guizzo finale è troppo poco e soprattutto inutile. Prima non si vede e non si fa vedere mai.