Astori, l'autopsia: "Morte cardiaca per probabili cause naturali"

Entro 60 giorni gli esiti degli accertamenti. La squadra, prima di tornare ad allenarsi, raggiunge il Franchi per omaggiare il capitano viola

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Non è stata una giornata semplice per la Fiorentina, che martedì è tornata ad allenarsi dopo la morte di Davide Astori. I giocatori, prima di mettersi al lavoro, hanno raggiunto il Franchi per portare il proprio omaggio al capitano viola: una maglia del difensore autografata da tutta la squadra. Intanto è arrivato il primo esito dell'autopsia: "Si tratta di una morte cardiaca, con i battiti del cuore che hanno rallentato fino a fermarsi".

Esposizione sugli edifici pubblici della bandiera della città di Firenze abbrunata o a mezz'asta e segni di lutto sui mezzi di trasporto pubblico e sui veicoli di servizio pubblico: è quando prevede l'ordinanza firmata dal sindaco Dario Nardella, che ha proclamato il lutto cittadino per la giornata di giovedì, 8 marzo, quando alle 10 nella basilica di Santa Croce si terranno i funerali del Capitano della ACF Fiorentina Davide Astori. Lo riferisce la Fiorentina in una nota.

È arrivato il primo esito dell'autopsia effettuata sul corpo di Davide Astori. A darne conto il pm De Nicolo, che ha spiegato: "Si tratta di una morte cardiaca senza evidenze macroscopiche, verosimilmente su base bradiaritmica, con i battiti del cuore che hanno rallentato fino a fermarsi". L'autopsia sul corpo del capitano della Fiorentina è durata poco più di tre ore. All'esito dell'esame, incominciato intorno alle 11 del mattino, i medici legali hanno inviato alla Procura di Udine il primo referto. Secondo quanto scritto dai medici, "in riferimento alla causa di morte, la si può indicare come: morte cardiaca senza evidenze macroscopiche, verosimilmente su base bradiaritmica, con spiccata congestione poliviscerale ed edema polmonare". Molto probabilmente, dunque, il cuore del calciatore ha rallentato il battito fino a fermarsi, per cause naturali. L'anatomopatologo Carlo Moreschi e il professor Gaetano Thiene hanno però aggiunto che "per la diagnosi definitiva sono necessari approfonditi esami istologici seriati". Gli accertamenti saranno eseguiti entro 60 giorni. I medici hanno concluso la comunicazione alla Procura spiegando che "dal punto di vista medico legale nulla osta al seppellimento della salma". La Procura ha quindi firmato il nulla osta e il corpo del calciatore è stato messo a disposizione dei familiari intorno alle 15.30.

E adesso Astori può tornare a Firenze dove ogni dettaglio è stato curato con grande attenzione. Prima la camera ardente, domani, che sarà allestita al Centro Federale di Coverciano. Poi i funerali, giovedì, in Santa Croce. Nel frattempo la società è intervenuta per chiedere rispetto e silenzio. Cagliari e Fiorentina hanno deciso, insieme di ritirare la maglia numero 13. Un piccolo omaggio cui avevano pensato immediatamente tutti. Per il resto si vedrà. A Firenze, molti tifosi viola hanno chiesto, tra le altre cose, di intitolare proprio a Davide il nuovo stadio. Ma sono cose che verranno e di cui si parlerà più avanti. Con calma e razionalità.

Una marcia silenziosa, guidata da Milan Badelj, che porta una rosa bianca in mano. Tutta la squadra ha raggiunto a piedi il Franchi per portare il proprio omaggio a Davide e attaccare su una cancellata dello stadio una maglia di Astori autografata da tutti e un grande cartellone con tutti i ricordi dei compagni. Molti giocatori in lacrime, in particolare Riccardo Saponara, molto scosso per la morte dell'amico.

Prima di mezzogiorno, come confermato dal procuratore capo della Repubblica di Udine, Antonio de Nicolo, è cominciata l'autopsia all'ospedale del capoluogo friulano sul corpo del calciatore della Fiorentina, Davide Astori, morto domenica scorsa mentre era in albergo con la squadra. L'esame autoptico è stato affidato al prof. Carlo Moreschi, docente di Medicina legale all'Università di Udine, e al prof. Gaetano Thiene, direttore del Centro di patologia vascolare dell'ateneo di Padova. La Procura di Udine questa mattina ha respinto la richiesta della Fiorentina Calcio per la presenza di un proprio consulente all'autopsia, alla quale invece assiste un consulente della famiglia Astori.

Uno dei due fratelli maggiori di Davide Astori, Marco, ha nominato un proprio consulente per assistere all'autopsia. "Il senso della nostra presenza è avere un interlocutore che aiutasse la famiglia a capire cosa sta succedendo, a capire cosa è successo per elaborare il lutto", ha spiegato l'avvocato Virio Nuzzolese dello studio Campeis presente al conferimento dell'incarico per conto del legale della famiglia Astori, l'avvocato Francesco Zonca di Bergamo. "L'auspicio della famiglia è che venga archiviata l'inchiesta il prima possibile per una tragica fatalità, imprevedibile, inevitabile e ineluttabile", ha rimarcato. A Udine sono rimasti ancora il fratello Marco e uno zio del calciatore. Il resto della famiglia è ripartito invece ieri per tornare a casa, in provincia di Bergamo, dove sarà poi tumulata la salma del giocatore.

La Fiorentina ha chiesto questa mattina di poter partecipare, con la nomina di un proprio consulente, all'autopsia su Davide Astori. La Procura ha respinto la richiesta. Lo conferma l'avvocato Raffaele Conte, nominato legale del club toscano, che questa mattina si è presentato con il medico legale Gloria Manetti in Procura per il conferimento dell'incarico. "Non lo abbiamo chiesto a tutela della Fiorentina. Lo abbiamo fatto perché tenevamo a partecipare per acclarare e sapere quali sono le cause della morte - ha spiegato - ritenevamo di poterlo fare quale persona offesa o danneggiata dal reato. La Procura ha ritenuto invece che siano persone offese solo i prossimi congiunti. Noi siamo persone danneggiate dal reato e siccome l'articolo 360 prevede l'avviso solo alla persona offesa hanno ritenuto che, nella veste di danneggiati, non fossimo legittimati a poter partecipare in questa fase". L'avvocato ha depositato una memoria in cui spiegava le ragioni per cui la Fiorentina dovesse partecipare all'esame, "anche perché c'è un buco normativo. L'articolo 360 prevede che l'avviso venga dato solo alle persone offese ma non c'è una norma che vieta la partecipazione".

Volti scuri, come ovvio, e poca voglia di parlare. I giocatori della Fiorentina, uno a uno, hanno raggiunto il centro sportivo viola alle 12.30 per riprendere gli allenamenti e provare a tornare a una specie di normalità. Pioli e il suo staff erano già lì ad aspettarli da metà mattinata. Intanto, all’esterno del Franchi, continua il pellegrinaggio di quanti stanno rendendo omaggio in queste ore al capitano viola.

Franco Marini, proprietario del Là Di Moret, l'albergo di Udine che ospitava la Fiorentina, ha provato a raccontare quanto accaduto nelle ore immediatamente successive alla morte di Astori: "E’ stata una giornata terribile. In questo hotel non ricordo un’atmosfera così carica di tristezza. Piangevano tutti, uno strazio. Il medico sociale è venuto a chiederci un passepartout per entrare nella stanza di Astori e in quel momento di grande concitazione abbiamo capito che stava succedendo qualcosa di grave. Il resto purtroppo lo sapete già. Povero ragazzo… Lo abbiamo ospitato qui tante volte, quando giocava nel Cagliari, nella Roma e poi la Fiorentina. E’ stata una pena vedere i pianti dei compagni disperati e quello di Pioli".

I genitori di Davide Astori sono rientrati a San Pellegrino, dove abitano, attorno alle 12.30. Ad accoglierli alcuni parenti, pronti a confortare la coppia apparsa molto provata quando, a Udine, nel parcheggio dell'albergo, hanno caricato il trolley viola e uno zaino nero di Astori nel bagagliaio dell'auto. Renato e Anna, questi i nomi del padre e della madre di Davide, erano partiti da Udine, in macchina, alle 10 in punto dopo aver dormito, insieme a Francesca Fioretti, la compagna del calciatore, nell'albergo Là Di Moret che aveva ospitato la squadra.

Come riporta il sito della Fiorentina, Giancarlo Antognoni, Giacomo Murelli (il secondo di Pioli) e un altro membro dello staff tecnico della Fiorentina si sono soffermati davanti ai cancelli del Franchi, dove per metri e metri sono stati attaccati striscioni, sciarpe, cartelli e mazzi di fiori.

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