Impresa della Juventus che, vincendo 1-2 in rimonta a Wembley, ha eliminato il Tottenham qualificandosi per i quarti di finale di Champions League. Successo dall'anima argentina con Higuain e Dybala che nel giro di tre minuti, dal 64' al 67', hanno ammutolito i tifosi inglesi. Spurs in vantaggio al 39' con un gollonzo di Son, ma dopo il pari del Pipita con una zampata da pochi passi si è spenta la luce. Di Dybala in contropiede il gol vittoria.
La Juventus non si smentisce mai. Più forte degli infortuni, degli episodi sfortunati - vedasi rigore non dato a Douglas Costa - e della cabala. I bianconeri non mollano mai e anche a Wembley, il tempio del calcio inglese, in un modo o nell'altro hanno fatto valore la propria forza. L'1-2 in casa del Tottenham è arrivato con grinta e ferocia, forse le qualità migliori in questo momento della stagione per la Juventus, ma quasi a sorpresa dopo un'ora di gioco dominata dagli inglesi. Un graffio quello di Higuain, un gancio mancino quello di Dybala che nel giro di tre minuti hanno interrotto il "go marching in" degli Spurs, rievocando in tutta la sua crudeltà quella "Spursiness" che da sempre attanaglia la squadra inglese. Passa la Juve ai quarti di finale, sapendo soffrire e colpire al momento giusto, con la consapevolezza che i rientri importanti potranno dare una grossa mano allo step successivo.
"Spursiness" dicevamo, un credo ormai in terra d'Albione piuttosto che una semplice parola. E il Tottenham non ha perso occasione per mantenere fede alla propria - triste - fama del vorrei ma non posso. Essere "Spursy" significa tradire le proprie ambizioni ad un passo dal realizzarle e dopo il 2-2 di Torino e l'1-0 di Son a Wembley, mai i quarti di Champions erano parsi così vicini, appagati da un dominio tecnico e tattico evidente sul campo. Forse troppo, tanto da spegnere la luce e lasciare alla Juventus la possibilità di rinascita che, puntualmente è arrivata. Non si sa come, qualcuno si chiederà anche perché, ma è arrivata proprio come tutti, tranne gli Spurs, si aspettavano.
Tre minuti per cambiare il volto di un match complicatissimo e passato per tutto il primo tempo a rincorrere un Tottenham spavaldo e sicuro con la tecnica di Eriksen, la fisicità di Kane e le sgroppate taglia-gambe di Son. Dopo un rigore piuttosto clamoroso negato a Douglas Costa, e un paio di episodi dubbi in area anche per il Tottenham, proprio il coreano ha saputo mettere in difficoltà costante la retroguardia bianconera, soprattutto Barzagli schierato da terzino destro, fino a trovare il gol del vantaggio nell'occasione meno nitida di tutte, schiacciando a terra il suo destro su assist di Trippier e ingannando Buffon.
Un vantaggio che infiamma Wembley, ma che lascia sul campo una grande lacuna: nel primo quarto d'ora della ripresa, quando la reazione della Juventus sembrava non arrivare, gli Spurs non sono stati in grado di affondare il colpo del ko, anzi. Ridisegnando la squadra con Lichtsteiner terzino e Alex Sandro alto, gli episodi hanno sorriso ai bianconeri. Un mancino fuori di Dybala è il campanello d'allarme che gli inglesi ignorano, e l'uno-due vincente arriva poco dopo: Higuain al 64' è bravo a trovare la zampata vincente in area su sponda di Khedira, ma è ancora più geniale tre minuti dopo nel mettere Dybala davanti a Lloris per la rete della qualificazione. Fattore comune: la posizione di Sanchez, disastrosa.
Il finale è un assedio del Tottenham in cui si esaltano Chiellini e Barzagli, aiutati da quella fortuna che i bianconeri hanno saputo costruirsi. Due conclusioni di Son lambiscono il palo, Kane lo centra di testa al 90' a Buffon battuto col pallone danzante sulla linea spazzato via da Barzagli. La firma della vecchia guardia su un'impresa storica: dopo cinque eliminazioni consecutive contro le inglesi, la Juventus non ha sbagliato. Ha sofferto molto, ma non ha sbagliato.
Higuain 7,5 - Non è al meglio, ma non importa. La sua firma sulla vittoria è ben visibile e il rigore sbagliato all'andata ormai un ricordo. Riaccende la speranza con un gol da centravanti puro e lancia Dybala come un numero 10 doc.
Chiellini 7,5 - Male nel primo tempo, spesso in difficoltà contro Kane e compagni. Nella ripresa è uno spettacolo da vedere: lotta su ogni pallone come siamo abituati a vederlo, non molla mai nemmeno un centimetro.
Douglas Costa 6,5 - Quando i compagni sembrano spaesati è l'unico a provarci davvero. Nel primo tempo è l'unico a fare qualcosa di offensivo per la Juventus, e si sarebbe procurato anche un rigore...
Barzagli 6 - Una media tra il disastro da terzino destro e la solita prova di sostanza spostato come centrale. Sulla fascia è sempre e costantemente in difficoltà
Son 7 - Il migliore in campo dei suoi e per distacco l'uomo più pericoloso. Merita lui il gol
Sanchez 4,5 - Due errori di posizione che costano carissimo agli Spurs.
TOTTENHAM-JUVENTUS 1-2 (and. 2-2)
Tottenham (4-2-3-1): Lloris 5,5; Trippier 6, Sanchez 4,5, Vertonghen 5, Davies 5,5; Dier 6 (28' st Lamela 5), Dembelé 6; Eriksen 6, Alli 5 (41' st Llorente sv), Son 7; Kane 6,5. A disp.: Vorm, Rose, Wanyama, Sissoko, Lucas. All.: Pochettino 6.
Juventus (4-4-2): Buffon 6; Barzagli 6, Benatia 5,5 (16' st Lichtsteiner 6,5), Chiellini 7,5, Alex Sandro 6; Douglas Costa 6,5, Khedira 6,5, Pjanic 6, Matuidi 5,5 (15' st Asamoah 6); Dybala 6,5, Higuain 7,5 (38' st Sturaro sv). A disp.: Szczesny, Rugani, Bentancur, Marchisio. All.: Allegri 6,5.
Arbitro: Marciniak
Marcatori: 39' Son (T), 19' st Higuain (J), 22' st Dybala (J)
Ammoniti: Vertonghen, Alli (T); Alex Sandro, Pjanic, Benatia, Chiellini (J)
Espulsi: nessuno