Pragmatico, non c'è che dire. Felice no, quello è tutt'altro discorso. Luciano Spalletti prende il pareggio di San Siro della sua Inter contro il Napoli per quello che è, per "una buona partita" da inserire all'interno di un percorso che, per Spalletti, dice essenzialmente due cose: che l'Inter manca di continuità e alterna buona partite a partite pessime. E che la squadra "non ha tutta la qualità che si dice". E, ovviamente, è soprattutto questo secondo pensiero a fare rumore: "Come mai l'Inter non ha uno 'spallismo' com'era sucesso a Roma? Il giochino sta tutto nel sapere dove collocare l'Inter. Abbiamo vissuto un pessimo periodo con pessime partite, ma non abbiamo mai giocato un grandissimo calcio perché non abbiamo tutta quella qualità che si dice. Bisogna stare attenti, perché per giocare nella metà campo avversaria e tenere lo stretto occorre avere la sintesi, sapere cosa hai dietro. Queste foto vanno fatte di continuo; se vuoi stare sulla metà campo con loro che ci vengono appresso, se hai qualità con due tocchi vai oltre la loro linea difensiva. Però sul fronte della qualità... Il Napoli ne ha, noi...".
Ma una buona partita, dicevamo. Ecco allora il pensiero di Spalletti: "Secondo me è stata una buona partita, il calcio spettacolo dipende dalle occasioni e dai gol, mai sentito uno 0-0 spettacolare a meno che non ci siano 10 pali e 18 parate. Mi è sembrata una buona partita sul piano delle intenzioni, loro han fatto meglio di noi perché hanno questo metodo sarriano, come lo definiscono correttamente perché la squadra lo riconosce. Noi siam stati bravi a mordere e poi ad aspettare; loro ti impongono di abbassarti, con loro non puoi allungarti se no loro ti giocano tra le linee. Potevamo far male in ripartenza, qualche situazione l'abbiamo sfruttata tutta ma in molte altre l'abbiamo sfruttata a metà e non siamo andati in fondo. Va bene così".
Intanto la corsa Champions resta molto accesa, con il Milan che è rientrato tra le pretendenti ai primi quattro posti: "Siamo fatti così - dice Spalletti -, in una palla riusciamo a tirare più del massimo, poi altre palle semplici le buttiamo via. In un momento abbiamo continuità e faccia tosta di esserci con l'atteggiamento nervoso e muscolare mentre altre volte lasciamo palla all'avversario. La prossima volta ci si metterà qualcosa, anche se a volte siamo tornati indietro quindi non so come sarà la prossima".
Poi sulla prova di Cancelo: "Cancelo è uno che se gioca male a destra si dice che va messo dieci metri più avanti... Volevo dare l'opportunità a D'Ambrosio l'opportunità di marcare Insigne. Cancelo può giocare in ambedue i lati, sa usare il destro come il sinistro, sa uscire dalle difficoltà. Comunque qualità ce n'è poca, se ne parla tanto ma io la devo vedere".