Milan, ottimismo per il settlement agreement

Conti in rialzo e l'appoggio di Elliot: le armi di Fassone per evitare sanzioni pesanti dalla Uefa

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Arrivato dalla Cina il bonifico da 11 milioni, prima tranche dell'aumento di capitale da 37 milioni deliberato dal Cda, il Milan è atteso a giorni dall'appuntamento più importante del suo primo anno a guida Yonghong Li. Tra una decina scarsa di giorni, Marco Fassone presenterà alla Uefa il piano necessario all'ottenimento del settlment agreement, passo fondamentale per programmare il futuro del club. C'è un cauto ottimismo o almeno questo è quello che trapela dal club di via Aldo Rossi. Il miglioramento dei conti e una semestrale promettente fanno pensare a un incontro meno traumatico di quanto non potesse essere previsto qualche mese fa e alla possibilità, concreta, di non incorrere in sanzioni troppo penalizzanti. Il tutto grazie anche alla crescita dei ricavi da stadio e dei diritti tv e la conquista della finale di Coppa Italia. Oltre che all'appoggio incondizionato di Elliott.

Tra le altre cose, a preoccupare la Uefa era ed è infatti la continuità aziendale. Continuità che Elliott garantisce e garantirà anche a Nyon. Il resto è nelle mani dell'amministratore delegato Marco Fassone e nella sua capacità di presentare i conti rossoneri e i programmi futuri del club.

Intanto, sul fronte interno, la situazione è al momento sotto controllo. Yonghong Li ha rispettato i tempi e versato nelle casse rossonere i soldi necessari a chiudere la stagione. Fin qui, tra l'altro, senza chiedere ulteriori prestiti a Elliott e rifiutando alcune proposte, ritenute economicamente penalizzanti, per il rifinanziamento del debito con il fondo Usa. Nei prossimi mesi Li dovrà versare le altre rate dell'aumento di capitale. Lo ha sempre fatto ed è lecito aspettarsi che continuerà a farlo. Ma la sensazione è che si proceda un passo dopo l'altro, preoccupandosi di risolvere un problema alla volta. Quindi Nyon, innanzitutto, e l'appuntamento con la Uefa. Tutto, o quasi, passerà da lì.