Nel ritorno dei quarti di Champions, la Juventus sfiora un autentico miracolo al Bernabeu contro il Real Madrid: dopo lo 0-3 subito all'andata i bianconeri dominano e vanno avanti con una doppietta di Mandzukic (in gol al 2' e al 37') e la rete di Matuidi al 60'. A un passo dai supplementari decide tutto un rigore assegnato agli spagnoli e trasformato da CR7 al 97'. Il 3-1 finale non basta: in semifinale ci va Zidane. Espulso Buffon per proteste.
I sogni muoiono all'alba, quelli della Juve muoiono in pieno recupero quando il contatto in area tra Benatia e Vazquez viene giudicato falloso: si decide tutto qui. E va in frantumi il miracolo che i bianconeri erano riusciti a costruire al Bernabeu mettendo sotto il Real e cancellando la gara d'andata. Lo 0-3 subito allo Stadium era stato riproposto a Madrid. Ma il rigore per i campioni d'Europa in carica ha cambiato la storia, il destino. Buffon espulso per proteste, CR7, fino a quel momento molto deludente, che deve attendere il 97' dopo un'infinità di polemiche per battere quel penalty che manda i suoi in semifinale. E lascia la Juve colma di rabbia e frustrazione. Una Juve che fin lì aveva costruito, con quella lucida follia di cui aveva parlato Chiellini alla vigilia, la madre di tutte le imprese sportive. Tutto svanito in quell'ultima azione. Tutto reso vano. E resteranno le polemiche, ma deve restare anche l'orgoglio per quanto fatto.
La Juve ci aveva messo meno di due minuti per dare segnali di vita e soprattutto un senso alla notte di Madrid: il gol di testa di Mandzukic offre immediatamente la certezza di quanto i bianconeri ci vogliano provare e di quanto facciano sul serio ma è soprattutto chiaro che il Real, senza lo squalificato Sergio Ramos al centro della difesa, sbanda e offre il fianco. Principalmente alle sgroppate di Douglas Costa sulla destra. Il 4-3-3 di Allegri (che perde De Sciglio in avvio per un problema al tallone) tiene bene in mezzo con la linea Khedira-Pjanic-Matuidi e permette di aggredire gli spazi ai suoi attaccanti. I blancos danno una sensazione di insicurezza dietro che sembra trasmettersi a tutta la squadra anche se ogni volta che gli uomini di Zidane provano a innescare la velocità e la qualità di Isco e Ronaldo c'è da soffrire. Col passare dei minuti gli spagnoli alzano pressing e aggressività guadagnando campo, possesso e occasioni: Buffon salva due volte, su Bale e Isco, prima che la velocità di Douglas Costa torni a fare male. La Juve regge l'urto e va ad affondare al minuto 37 con un'azione simile a quella del primo gol. L'assist stavolta non è di Khedira ma di Lichtsteiner, la testa, precisa e puntuale, è sempre quella di Mario Mandzukic che sovrasta Carvajal. La traversa di Varane con un colpo di testa allo scadere del primo tempo non spegne il sogno bianconero e non affievolisce i timori del Real che dopo 45' vede il suo vantaggio, che all'inzio suonava quasi come incrollabile certezza, ridotto a un solo gol.
Zidane capisce che il suo Real non va e inizia la ripresa con Lucas Vazquez e Asensio al posto di Casemiro e Bale: meno fisico, più tecnica e i suoi cercano più palleggio, più gestione. Più che altro cercano di tenere sotto controllo le ripartenze della Juve che tanto male hanno fatto nei primi 45'. Ma la Juve resta disposta con logica, aspetta, non subisce, cerca l'attimo giusto. E colpisce con Matuidi sfruttando un clamoroso errore di Navas che perde il pallone in uscita regalandolo al francese: lo 0-3 di Torino è azzerato dallo 0-3 del Bernabeu dopo un'ora esatta di gioco. E dalle cronache continua a mancare Cristiano Ronaldo, tenuto sempre sotto controllo. Il Real cresce quando cresce la spinta di Marcelo (che dietro va sempre in difficoltà su Douglas Costa) ma Buffon è strepitoso su un tiro di Isco e una girata di Varane finisce alta. I minuti finali sono fatti del prevedibile assalto Real che trova effetti solo al 93' quando una sponda di CR7 pesca Vazquez, su cui interviene Benatia. Inizia il delirio, finisce un sogno. Cristiano si dimostra tra i migliori anche per aver saputo calciare un rigore del genere, che vale tutto e pesa come non mai. La corsa della Juve finisce come nessuno aveva osato immaginare. Real in semifinale dopo un tremendo spavento e una buona dose di fortuna. Da Roma a Madrid sembrava poter risuonare l'eco di un nuovo miracolo italiano. Ma non è bastato: il Bernabeu non è l'Olimpico e la Juve saluta l'Europa nel modo più atroce.
Isco 7 - Tra i più propositivi e pericolosi dei suoi. Riesce sempre a partire, a scattare, a creare superiorità palla al piede. Il più lucido senza dubbio
Carvajal 5 - Mandzukic lo anticipa sul primo gol e lo sovrasta sul secondo. In difficoltà in fase di proposizione
Navas 4,5 - Sul secondo gol di Mandzukic sembrava poter fare qualcosa di più. Clamorosa papera quella che regala a Matuidi il pallone del terzo gol
Cristiano Ronaldo 6,5 - Combina poco per 90': non è concreto nelle ripartenze, calcia poco verso Buffon, non trova lo spunto. Poi offre la sponda a Vazquez e soprattutto trasforma con freddezza il rigore che vale tutto
Mandzukic 8 - Lottatore come sempre. I suoi gol di testa danno avvio all'impresa che la Juve sfiora e lui è sempre ovunque, soprattutto quando si deve sacrificare e deve coprire
Matuidi 7,5 - Un falco sul gol, fenomenale in mezzo al campo dove lui e Khedira azzerano o quasi gente come Modric e Kroos
Buffon 8 - Nel primo tempo salva su Isco e Bale, nella ripresa fa un miracolo su un tiro ancora di Isco per altro deviato. Tiene in vita la Juve finché può.