C'è il Liverpool tra la Roma di Di Francesco e la finale di Champions League a Kiev. Poteva andare peggio pescando Bayern o Real Madrid? Forse, ma probabilmente no. I Reds sono il miglior attacco della competizione (33) e al tempo stesso la miglior difesa tra le squadre rimaste (7), ma soprattutto sono una squadra costruita ad immagine e somiglianza del suo tecnico, quel Jurgen Klopp che è l'unico, sull'asse Dortmund-Anfield ad aver fatto venire gli incubi a Pep Guardiola. Come per lo spagnolo sul City, anche la mano del sergente tedesco è ben visibile sul gioco del Liverpool che, soprattutto in Europa, si è sempre esaltato in grandi partite con un attacco tanto prolifico quanto imprevedibile, il tutto a ritmi forsennati.
Niente di nuovo, parlando di Klopp. Il "gegenpressing" che lo ha reso famoso ai tempi del Borussia e della quasi Champions persa in finale contro il Bayern Monaco è solo un tassello di un mosaico ben più grande ed articolato, piazzato con pazienza in questi due anni e mezzo e sublimato dall'ultima campagna acquisti in una squadra che, ironia della sorte, ha tratto giovamento in termini di equilibrio dalla partenza di Coutinho in direzione Barcellona. Ma andiamo con ordine per cercare nel limite del possibile di descrivere il Liverpool di Klopp.
GEGENPRESSING
E' il suo marchio di fabbrica studiato e proposto in Germania con successo, tanto da interrompere l'egemonia del Bayern da quelle parti. Una rivoluzione tattica da affiancare a quelle di Guardiola negli ultimi anni, ma capace di toccare i giocatori anche in termini psicofisici. Klopp infatti non ha mai allenato la squadra più forte a livello di nomi, ma i suoi giocatori si sono sempre distinti per la tenuta atletica e per il gioco in verticale e diretto, pragmatico all'ennesima potenza.
Sintetizzando al massimo, il gegenpressing prevede la pressione quasi asfissiante sul portatore di palla avversario, sempre raddoppiato al momento dello stop del pallone. Tradotto in maniera ancora più semplicistica, diciamo che è l'immediata pressione sul portatore di palla dopo aver perso il pallone. Un pressing contro una ripartenza avversaria. Facile a dirsi e a disegnarsi, decisamente più complicato da portare sul campo perché ne richiede un'applicazione perfetta per evitare che un semplice palleggio ne salti la pressione.
La preparazione atletica è tutta mirata a questo tipo di transizione difensiva, e al tempo stesso offensiva, che costringe gli avversari a un possesso palla in orizzontale e decentrato spesso e volentieri sulle linee laterali, con meno soluzioni di gioco e pressoché zero verticalizzazioni. Ovviamente nella sua efficacia massima.
VELOCITA' ELEVATISSIMA
Quando la squadra gira a mille come in questo momento, o come ai tempi del Borussia Dortmund, è uno spettacolo da vedere. Un misto tra difesa bassa e ripartenze a velocità elevatissima che ha trovato in Salah (8 gol), Firmino e Mané (7 gol a testa) il tridente perfetto per l'attuazione. Per accendere i tre là davanti serve un centrocampo di qualità e difensori dai piedi discreti per ribaltare l'azione velocemente, ma soprattutto serve campo libero per esplodere la corsa del tridente. Non a caso proprio contro Guardiola che spesso lascia spazio dietro alla difesa, il Liverpool ha saputo trovare la doppia vittoria che è valsa la semifinale.
ATTACCO FORMIDABILE
In questo 2018 sta funzionando tutto e nemmeno l'infortunio di Emre Can, tassello importante dello scacchiere di Klopp, ha interrotto la marcia europea dei Reds. Nessuna sconfitta nell'anno solare, la super prestazione offensiva e difensiva contro il Manchester City dominatore della Premier League e una pioggia di gol stanno facendo il resto. Cinquantadue gol realizzati dal tridente Salah-Firmino-Mané, senza considerare quelli persi per strada da Coutinho e la sensazione di imprevedibilità a ritmo supersonico che spaventerebbe chiunque.
ASSENZE PESANTI
Per queste due sfide Jurgen Klopp dovrà fare a meno di due giocatori importanti come Emre Can e Joel Matip. Il primo soffre un problema alla schiena mentre per il secondo si tratta di un problema muscolare alla coscia. Molto probabilmente alla lista degli indisponibili si aggiungono anche Brewster, Henderson, Gomez e Lallana.