L’Amstel Gold Race va a sorpresa all’outsider danese Michael Valgren (Astana), che s’impone in una volata a due su Kreuziger (con l’italiano Gasparotto subito dietro) grazie a un allungo a 2 km dal traguardo che sorprende i favoriti Valverde, Sagan e Alaphilippe, che facevano parte del drappello di nove uomini arrivati a giocarsi la corsa olandese, caratterizzata per il resto da una lunghissima fuga a nove.
La corsa si accende subito con svariati tentativi di fuga. Quello che riesce a prendere vigore, dopo neanche 20 km di gara, è composto da nove attaccanti (Tankink, Grmay, Smit, Craddock, Riesebeek, Dunbar, Van Hecke e gli italiani Bono e Tizza). Il gruppo lascia fare i fuggitivi che accumulano subito un vantaggio considerevole, tanto che dopo una cinquantina di km i nove hanno 15 minuti di margine. A questo punto Astana, Bora-Hansgrohe e Movistar iniziano a fare un ritmo più sostenuto e il vantaggio si riduce progressivamente: a circa 100 km dal traguardo il margine è di circa 8 minuti. Ora sono Team Sky e Quick-Step Floors a lavorare duro e il gruppo continua ad avvicinarsi ai fuggitivi. Tra gli uomini al comando Dunbar prova un’azione personale ma viene ripreso. Intanto da dietro fanno sul serio e riducono ai minimi termini il margine dei nove. Arrivati sull’Eyserbosweg, a meno di 40 km dal traguardo, iniziano le manovre importanti: il gruppo dei nove perde i primi pezzi mentre da dietro il forcing riduce il gruppo dei migliori a circa quaranta unità. Sul Fromberg, a 30 km dal traguardo, attacca lo spagnolo Ion Izagirre, ma guadagna solo pochi secondi.
Arrivati sul Keutenberg, i fuggitivi restano in cinque (Dunbar, Grmay, Bono, Riesebeek e Craddock), mentre dietro si muovono i grandi: ci provano Theuns, poi Sagan, quindi Valverde. L’azione che riesce è però quella di Enrico Gasparotto (già vincitore dell’Amstel nel 2012 e 2016), che insieme al ceco Kreuziger va in breve tempo a riprendere i fuggitivi della prima ora, conquistando più di 20” sul gruppo. Da dietro scattano Van Avermaet e Molard, poi, sul Geulhemmerberg, parte l’azione decisiva guidata dagli altri grandi, tra cui Valverde, Sagan, Alaphilippe, Wellens e l’outsider Valgren. In testa si forma un gruppetto di dodici uomini, con quasi tutti i più forti. A due km dal traguardo scatto secco di Valgren, seguito subito da Kreuziger; i due sfruttano il marcamento tra i big e fanno il vuoto, prima che Gasparotto provi, tutto solo, a riprenderli. Non ci riuscirà per pochissimo, così la corsa si decide in una volata a due che Valgren domina. Secondo Kreuziger, terzo Gasparotto, quindi tutti i big.