Liegi-Bastogne-Liegi, vince Jungels

Il lussemburghese s’impone a sorpresa grazie a un’azione ai -20 km

La Liegi-Bastogne-Liegi 2018 va a Bob Jungels. Il lussemburghese della Quick-Step Floors s’impone grazie a un’azione che sorprende tutti i favoriti a circa 20 km dal traguardo. Il campione di Lussemburgo arriva fino a 50” di margine, poi sulla Côte de Saint-Nicolas i grandi reagiscono e dimezzano il divario, ma nel finale Jungels sfrutta il marcamento dei grandi e trionfa a braccia alzate. Alle sue spalle, a circa 40”, Woods e Bardet completano il podio.

La “Doyenne” parte con i classici tentativi di fuga della prima ora. A riuscire a staccarsi dal gruppo è un plotoncino di nove unità, composto da Vliegen (BMC), Perez (Cofidis), Christian e Pedersen (Aqua Blue Sport), Vachon (Fortuneo-Samsic), Baugnies (Wanty-Groupe Gobert), Ourselin (Direct Énergie), Van Gompel (Sport Vlaanderen-Baloise) e Warnier (WB Aqua Protect Veranclassic). Il gruppo lascia fare e i nove arrivano a guadagnare fino a sei minuti. Quando iniziano le “côte” più insidiose, però, in testa al gruppo iniziano a lavorare le squadre dei big. Intanto il gruppetto dei nove inizia a perdere pezzi: i primi a cedere sono Van Gompel e Warnier, poi anche Pedersen, Vachon e Vliegen. In testa restano quindi in quattro: Perez, Christian, Baugnies e Ourselin. Quando inizia La Redoute, una delle salite simbolo della Liegi, Baugnies tenta l’attacco in solitaria, mentre il vantaggio dei fuggitivi è ormai sotto i due minuti. Le squadre dei favoriti fanno il forcing, ma nessuno dei big tenta l’azione personale. I fuggitivi ormai vengono braccati, con la Quick-Step Floors a condurre le operazioni, seguita da Team Sky e Bahrain-Merida, la squadra di Vincenzo Nibali, che dopo alcuni chilometri prende addirittura il comando dell’inseguimento.

A poco più di 20 km dal traguardo viene ripreso anche Baugnies e il gruppo torna compatto. Per poco, però, perché sulla Côte de la Roche-aux-Faucons Gilbert tenta l’azione, Henao lo segue e prova ad andar via da solo. Il gruppo viene sbriciolato da queste azioni ius sequenza, ma in vetta alla salita i grandi favoriti sono ancora quasi tutti lì. Tra chi non riesce ad agganciarsi ci sono però Nibali e Matthews. Al comando si forma così un gruppetto di una ventina di unità, comprendente anche gli italiani Gasparotto, Pozzovivo, Villella e Formolo. In discesa tenta l’attacco a sorpresa Jungels che, approfittando del marcamento tra i big, guadagna rapidamente 30”. Valverde fiuta il pericolo e tenta l’inseguimento in solitaria, ma viene ripreso quasi subito. Daniel Martin invece fora e viene tagliato fuori dai giochi per la vittoria. Tra gli inseguitori l’italiano Villella (Astana) tira per il compagno di squadra Fulgsang, ma Jungels continua a guadagnare e tocca i 50”. Sulla Côte de Saint-Nicolas, però, i grandi favoriti cambiano marcia e il vantaggio di Jungels scende a poco più di 20”. E’ un’illusione, però, perché appena finisce la salita il battistrada riprende a guadagnare, anche sfruttando il marcamento tra i favoriti. Così il muro di Ans non presenta insidie per Jungels, che trionfa a braccia alzate nella “Doyenne” con 36” di margine sul canadese Woods e sul francese Bardet. Quarto, a 40”, l’altro francese Alaphilippe, davanti al primo degli italiani, Enrico Gasparotto.