Due mesi senza Astori: il ricordo della famiglia

La moglie Francesca, i genitori e la piccola Vittoria firmano una pagina della Gazzetta per ringraziare tutti

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Davide sorride ed è un bel sorriso di labbra e di occhi. Aperto, limpido, semplice. Indossa la giacca di una tuta della Nazionale, come se all'improvviso e per sempre Astori fosse diventato il campione di tutti. Non più solamente il capitano della Fiorentina. Piuttosto il condottiero di quanti, tra amici, compagni e rivali sono rimasti orfani della sua umanità.

Orfani come la piccola Vittoria, che firma insieme alla sua mamma Francesca e alla famiglia di Davide una pagina della Gazzetta dello Sport. Sono poche parole, asciutte, delicate, che strappano la distanza di questi due mesi volati via e ci restituiscono un pezzo, un piccolo pezzo, di Astori. "GRAZIE - è scritto - è una parola semplice ma unica, come era Davide. Vorremmo dire GRAZIE personalmente a tutti voi che ci siete stati vicini a partire da quell'inattesa 4 marzo, ma siete talmente tanti che non sarebbe possibile. Pertanto è così, come era solito fare Davide con un sorriso e un forte abbraccio, che diciamo a tutti voi: GRAZIE DI CUORE". Firmato Famiglia Astori, Francesca e Vittoria.

GRAZIE, semplicemente, scritto così in maiuscolo per urlarlo, perché si senta bene. Un modo per restituire l'affetto gratuito e ricordare Davide. Per abbracciare e riabbracciarlo. La sua famiglia e noi tutti, che abbiamo questo tremendo difetto di dimenticare. Invece Astori è sempre lì, con quel sorriso bello, così come lo raccontano e lo ricordano i compagni. Nelle giornate che ha condiviso con chi gli ha voluto bene prima ancora che dentro le lacrime di chi lo ha pianto.

Due mesi. Due mesi come un soffio. Due mesi di silenzi, di lutto privato, certamente di ricordi. Dai genitori ai fratelli, da Francesca a Vittoria, dai compagni agli amici. Da noi tutti. Vien voglia di non smettere di guardare quella foto, di non smettere di ricordarlo in quel modo lì, di continuare a leggere e rileggere le parole. GRAZIE, semplicemente, proprio come avrebbe detto lui. Senza esagerare, con misura ed eleganza. Mentre Davide ci guarda dalla pagina 28 della Gazzetta come a dire: sono sempre qui. Già. Sempre lì.

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