Lo chiamano 'The Flash', il fulmine. Il soprannome è nato per scherzo quando era in Germania ma da allora gli è rimasto addosso. In fondo non potrebbe averne uno più adatto a lui. Lo veste come un abito cucito su misura, lo definisce e allo stesso tempo ne sprigiona tutte le sue doti. E’ perfetto. Signori, ecco a voi Douglas Costa, esterno brasiliano di Sapucaia do Sul, classe 1990, cresciuto nel Gremio.
Un inizio di stagione complicato con la maglia della Juve: c'è da ambientarsi in una realtà del tutto nuova come il campionato italiano, dopo le esperienze in Ucraina allo Shakhtar Donetsk e in Bundesliga con il Bayern. Poi l'esplosione, la consacrazione, il contributo fondamentale per la conquista del settimo sigillo consecutivo della storia bianconera. Max Allegri ha trovato la sua arma in più, quella da sfoderare al momento giusto e decisiva per annientare gli avversari. Fulmine perché DC è incontenibile, imprendibile, immarcabile. Velocità: sì, da perderlo di vista. Ma anche potenza fisica devastante. Fulmine perché sprigiona luce, quella della sua anima carioca quando decide che è l'ora del dribbling: l'uno contro uno lo diverte e lo esalta.
Quantità e qualità: Douglas Costa è il signore degli assist, dodici in campionato finora, di cui sette da subentrato. Incredibile quello che succede all'Allianz Stadium contro la Sampdoria, quando entra in campo al 43' al posto di Pjanic e regala tre passaggi vincenti per Mandzukic, Howedes e Khedira che valgono i tre punti. E la storia si ripete contro il Bologna in quella che è la partita della rimonta scudetto: uno-due micidiale del neo papà per Khedira prima e per Dybala poi e la vittoria è servita. Dopo uno spezzone di gara da spettatore, Douglas Costa entra in scena, si cala alla perfezione nella parte, pardon, nel modulo (4-2-3-1 o 4-3-3) – anzi va oltre assumendo il ruolo di assoluto protagonista - e stravolge la trama. A suo piacimento. E' un fulmine anche per questo, perché capace, in più di un'occasione quest'anno, di squarciare le nubi che aleggiavano sulla Juve, di spaccare in due le partite complicate, regalando gioia ai tifosi bianconeri dopo la sofferenza. Pochi gol ma pesanti. E quello segnato al Benevento è anche bellissimo.
Più di una perplessità sul suo conto la scorsa estate, quando si è trasferito dal Bayern sulla base di un prestito oneroso da 6 milioni di euro più 40 per il riscatto: grandissimo colpo o giocatore sopravvalutato? Gli juventini erano divisi. Marotta e i dirigenti bianconeri ancora una volta hanno avuto ragione. E ora i tifosi impazziscono per lui e lo vogliono titolare fisso. Douglas Costa 'The Flash' alla fine può cucirsi addosso l'ottavo scudetto della sua carriera, dopo i cinque conquistati in Ucraina con lo Shakhtar e i due titoli in Bundesliga con il Bayern. Questo con la Juve ha la sua firma. Scritta in grande. Una bella soddisfazione per uno che ha detto, dopo l'uscita dalla Champions League: "Venire qui è stata la scelta migliore che ho fatto in vita mia".