A pochi minuti di distanza l'una dall'altra, Juventus e Milan sono arrivate al Quirinale dove sono stati ricevuti in forma privata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla vigilia della finale di Coppa Italia. Tra i primi ad entrare Allegri e Buffon. Presenti anche l'arbitro Damato e i suoi collaboratori. Molti i tifosi appostati in attesa di una foto: Bonucci e Dybala tra coloro che si sono fermati a firmare autografi.
I due pullman sono giunti sulla piazza a poche minuti di distanza l'uno dall'altro, preceduti solo dall'arrivo del presidente del Coni e commissario della Lega di serie A Giovanni Malagò, dopodiché sono arrivati anche gli arbitri della finale, Marcello Nicchi e Nicola Rizzoli. Con la delegazione del Milan presente anche il presidente Yonghong Li, Han Li e l'infortunato Andrea Conti.
"E' un piacere incontrarvi, domani sera purtroppo non sarò all'incontro come negli anni passati. Sono certo che sarà una grande partita che coinvolgerà tante persone, non solo i presenti allo stadio ma anche tutti quelli alla tv. Sono certo che sarà un grande incontro, al Quirinale ci sono sostenitori di Juventus e Milan. Io non sono tra questi, devo guardare con ugual simpatia tutte le squadre d'Italia. Vi auguro un grande incontro, siete la punta più avanzata, conosciuta e importante di un grande movimento sportivo.
Avete una grande responsabilità: siete il modello a cui guardano le persone. Dai calciatori delle serie inferiori agli amatori fino ai bambini che vi ammirano e vogliono imitarvi. E' una grande responsabilità, quel che hanno detto Buffon e Bonucci è importante: due squadre competono ma devono avere a cuore la correttezza. Il vostro esempio si riverbera su un numero importante di ragazzi. Penso agli arbitri, ai miei colleghi: quando sono stato eletto Presidente della Repubblica, mi sono paragonato a un arbitro, assicurando la mia imparzialità. Ha dato luogo a un grande applauso ma ho chiesto ai giocatori di dare aiuto, con la loro correttezza. C'è stato anche lì un applauso, con sorpresa. L'arbitro può condurre un ottimo operato in caso di aiuto. Vedo correttezza, durante e dopo il gioco, sono esempi importanti. Abbiamo i migliori arbitri al mondo, guardando quel che accade nelle Coppe, dobbiamo essere contenti degli arbitri e i protagonisti devono aiutarli.
Quando l'arbitro non si nota, vuol dire che i protagonisti stanno svolgendo al meglio il loro compito. Il vostro compito è importante, siete un modello di competizione leale per tanti e siete protagonisti animati dai valori citati da Buffon e Bonucci. Spero di riuscire a vederla ma sono certo che sarà un grande spettacolo".
"Ringrazio il Presidente per averci trasmesso questo invito che abbiamo raccolto con grande gioia. Siamo qui a rappresentare il calcio italiano per quella che sarà una semplice finale di Coppa Italia ma è una Coppa che in questi anni è stata rivalutata rispetto ad anni addietro dove era svilita. E' un paragone semplice per capire che, quando ci sono idee e sentimento, si può rendere bello anche qualcosa che è in declino. Il calcio e le istituzioni del calcio sono state brave. Noi sappiamo quel che significa rappresentare Juventus e Milan, cosa significherà giocare davanti a milioni di appassionati.
Speriamo in uno spettacolo meraviglioso, noi promettiamo impegno e lealtà, saremo i primi a stringere la mano i vincitori se dovessero essere i rossoneri e mi auguro possa essere lo stesso viceversa. I segnali distensivi non fanno bene solo agli uomini di calcio ma alla società. C'è qualche problema a livello politico, adesso, non è compito e affar mio; gli italiani le chiedono di renderci orgogliosi e di avere fiducia in un futuro prosperoso sotto ogni punto di vista. Lo meritiamo per la storia che abbiamo e ce lo dobbiamo tutti quanti, l'Italia non può essere mediocre. E' sempre stata un'eccellenza e dovrà continuare ad esserlo, per questo ci affidiamo alle persone di valore e capaci come lei".
"A nome di tutto il Milan ringrazio il Presidente Mattarella per l'invito. Vorrei raccontare un episodio che mi è accaduto sabato, dopo la sfida contro l'Hellas Verona: ho conosciuto Ermanno, un ragazzo di 20 anni affetto dalla sindrome di Down, che ha voluto partecipare con dolcezza e commovente spontaneità a Milan-Hellas. Ho avuto la possibilità di stare insieme a lui dopo la partita e ho notato un particolare: non ha mai pronunciato la parola "partita". Per lui era una festa. uno spettacolo. Per sua stessa emozione e gioia è stata solo una festa, vissuta con entusiasmo senza pari, che ha contagiato tutti, in primis la mia famiglia. Ermanno mi ha insegnato che si può trasformare una sfida ad alto contenuto agonistico in uno spettacolo rispettoso dei valori che il nostro sport incarna. Noi e la Juventus abbiamo il dovere di celebrare la grande festa del calcio: il Milan farà la sua parte e sono sicuro, per esperienza diretta, che lo farà anche la Juventus. Troppo spesso si perdono di vista le reali finalità del nostro sport: godiamoci la festa e facciamo divertire i milioni tifosi che ci guarderanno".