"Se saro' con l'Italia tra due settimane? Non e' un pensiero ricorrente, adesso non ci sto pensando. Vedremo". Alla vigilia della finale di Coppa Italia, Gianluigi Buffon dribbla cosi' il tema legato alla possibile convocazione in azzurro. "Sicuramente ricordo non con tanto piacere le grandissime polemiche per il disturbo che ho trasmesso alla Nazionale a marzo - sottolinea il portiere della Juventus -. Io sono uno che ha impostato la propria vita su grande orgoglio e dignita', e probabilmente questo modo di essere mi ha fatto fare anche tanti errori, ma ci ho sempre messo la faccia e sono sempre andato via a testa alta con tutti". "La mia e' stata un'annata emotivamente complicata, e' innegabile. È cominciata troppo presto per poter poi avere la forza di gestire con razionalita' tutto quello che via via accadeva" aggiunge Buffon ricordando il dispiacere con la Svezia e la mancata qualificazione dell'Italia al Mondiale: "A novembre c'e' stata una delusione che avrebbe ammazzato chiunque, e anche recentemente dopo qualche problemino con la Juve mi svegliavo e mi guardavo allo specchio e vedendomi in piedi dicevo: o sei la persona piu' forte del mondo o la piu' infima e schifosa. Essere ancora in piedi con questa forza dopo tutto quello che e' accaduto non e' da tutti. Ma non mi sono ancora risposto, devo capire se sono piu' forte o piu' infimo"
Continua a leggere su sportmediaset