Minuto 42 della ripresa di Juventus-Milan. Sul risultato di 4-0, con la Coppa Italia già ampiamente in bacheca, la Juve effettua il suo terzo cambio: dentro Marchisio, fuori Pjanic. Il bosniaco riceve la meritata standing ovation, ma (soprattutto) entra il Principino. Spesso ai margini durante la stagione, in campo sabato scorso contro il Bologna a scudetto (quasi) acquisito, Claudio entra in campo per giocare gli ultimi minuti di partita. I rifletttori su di lui, però, si accendono soprattutto mezz'ora più tardi, nel momento più importante: quello della Coppa. Ad alzarla, infatti, è lui, con la maglia numero 8 sulle spalle e un sorriso grande così sul viso.
La sorpresa, in chi osserva dal campo e dalla tv, è molta. Pochi istanti prima di salire sul palco della premiazione, infatti, Gigi Buffon aveva rallentato il passo per cedere il suo posto a Massimiliano Allegri: "Mister, avanza, chiudo io la fila, da capitano prenderò per ultimo la medaglia". Giusto, è la prassi. Persino l'allenatore deve lasciare il posto al capitano quando si respira aria di trofei da alzare al cielo.
La grande sorpresa, però, deve arrivare. E arriva pochi istanti dopo. Gigi Buffon prende la medaglia e si unisce ai compagni di squadra già abbracciati. Con lui, il vice capitano, Giorgio Chiellini. Di fianco alla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, restano Andrea Barzagli (il quarto in graduatoria, in campo tutti e 90 i minuti della finale) e Claudio Marchisio (il vice del vice capitano, se così si può dire).
Ed è proprio il Principino a ricevere dalle mani della Casellati la Coppa che l'amico Gigi Buffon, in attesa di quella per lo scudetto che verrà alzata domenica 20 allo Stadium al termine di Juve-Verona, gli ha "donato". Un segnale importante: di amicizia, certo, espressa nei confronti di un campione che negli ultimi due anni ha potuto giocare poco soprattutto a causa del brutto infortunio al ginocchio; ma anche un segnale che anticipa il futuro, che (salvo sorprese) vedrà Marchisio lasciare la Juventus a fine stagione. Lo juventino più juventino che c'è, diventato bianconero già a 7 anni, è al passo d'addio. Se lascerà, come davvero tutto fa intendere, lascerà vincendo. L'ennesimo trofeo conquistato con al fianco degli amici prima ancora che dei compagni. Gigi Buffon in testa.