Serie A, tra Atalanta e Milan un pari da Europa League

Masiello (con la complicità di Donnarumma) replica in extremis a Kessie. Per i rossoneri è fatta, per i nerazzurri quasi

Poteva essere una partita scontata, dato il risultato della Fiorentina che consigliava un pareggio, e invece è stata partita vera. Con due gol, uno per parte, e due rossi, uno per parte. Alle fine Atalanta-Milan finisce 1-1 ma è un pareggio sudato, sotto il diluvio, che proietta entrambe in Europa League. Il gol di Kessie la rende matematica per i rossoneri, il pari di Masiello al 92' (complicità di Donnarumma) quasi scontata per i nerazzurri. Alla Fiorentina, per rientrare, servirebbero una goleada a San Siro contro il Milan (7-0 per intenderci) e il contemporaneo ko dei bergamaschi a Cagliari.

Doveva essere una formalità, poteva essere una formalità. Perché veniva giù un diluvio da Arca di Noé e perché, suvvia, il ko della Fiorentina e il conseguente pareggino che avrebbe portato Milan e Atalanta (quasi) in Europa senza troppi affanni era obiettivamente all'ordine del giorno. Invece a Bergamo hanno giocato davvero, dopo 45' di noia assoluta, risvegliandosi in una ripresa frizzante, pure troppo movimentata, sicuramente combattuta.

Sorvolando sul primo tempo, da foglio bianco che nemmeno il blocco dello scrittore, vale la pena soffermarsi sui secondi 50'. E' successo di tutto: prima un quarto d'ora di ottima Atalanta con Donnarumma decisivo almeno un paio di volte sul solito Cristante. Quindi la frustata dell'ex Kessie, un destro che ha fulminato Berisha a chiudere una manovra innescata da un tacco pregevolissimo dello stesso centrocampista rossonero. Quindi la doppia, folle, espulsione di Toloi prima (applauso ironico a Guida) e di Montolivo poi (fallaccio su Gomez). Infine, per non farsi mancare nulla ma proprio nulla, il colpo di testa di Masiello sul gong e, di nuovo, la "Gigiata", ormai archiviabile alla voce follie giovanili. Mica male per una partita scontata che scontata, evidentemente, non era poi tanto.

Cosa poi resti in mano di significativo da questa gara è tutt'altro discorso. Nel senso che al netto della conquista dell'Europa League (per il Milan: ma non è sicuro il sesto posto che vale l'accesso diretto ai gironi), i rossoneri continuano a sembrare una squadra da ritoccare parecchio e non troppo distanti, anzi forse per niente, da un'Atalanta che ragiona, per ovvi motivi, su diversi obiettivi e con diverse disponibilità economiche. Insomma, dato che siamo alla resa dei conti, è di conti che si deve anche parlare: salvare l'Europa era, è, assolutamente primario per il Milan. Tanto che si è fatto un gran parlare, in questi giorni, di rivoluzioni su più livelli in caso di fallimento dell'obiettivo minimo. Raggiunto questo obiettivo, ora sarebbe bene fare valutazioni attente. A partire dal portiere, forse, colpevole di nuovo anche se, questa volta, al termine di una buonissima partita.

Per l'Atalanta, è scontato, il discorso è molto diverso. L'Europa non è già in tasca, ma è praticamente raggiunta e, questo sì, è un bel segno di continuità figlio della programmazione. Programmazione che ha saputo essere logica nonostante cessioni importanti - Kessie, ad esempio, per dirne uno - e con altre cessioni già in calendario per la stagione che arriverà. A Cagliari basterà un punto, ma anche una eventuale sconfitta dovrebbe consentire ai nerazzurri di prendersi almeno il settimo posto. Con la Fiorentina, attesa a San Siro dal Milan, è una questione di differenza reti. I viola devono farne sette ai rossoneri, l'Atalanta deve perdere. Insomma, lo champagne non si può stappare, ma mettere in fresco sì.

Donnarumma 6 - Si butta alle spalle la doppia papera nella finale di Coppa Italia contro la Juve con una parata d'istinto su Cristante che tiene in piedi il Milan nel momento di maggior pressione dell'Atalanta. Sul gol di Masiello mostra però di nuovo i suoi limiti e ha colpe evidenti. Però l'errore non è paragonabile a quelli contro la Juve, il colpo di testa era ravvicinato e meno facile da gestire. I problemi, come più volte detto, sono tecnici. Ma ha una capacità quasi unica di superare le difficoltà. Resta il solito discorso: se avrà davvero voglia diventerà un grande portiere. Ma deve avere davvero voglia

Cristante 6,5 - Accende il match a inizio ripresa con tre conclusioni pericolose che mettono i brividi al Milan. L'espulsione di Toloi costringe Gasperini (Gritti in panchina al suo posto) a sacrificarlo alla causa

Kessie 6,5 - Non sarà il giocatore che ti cambia una squadra, ma quando non c'è si sente e questo basta a dare la misura della sua importanza nella manovra di Gattuso. Il destro con cui fulmina Berisha - e in avvio dell'azione il tacco a liberare Montolivo - vale da solo il prezzo del biglietto. Un biglietto per l'Europa

Toloi 4 - Gioca una partita di buonissimo livello contro il giocatore di gran lunga più in forma e pericoloso del Milan (Calhanoglu) senza sbagliare praticamente nulla. Poi, inspiegabilmente, perde la testa per un'ammonizione ingenua presa sulla trequarti e ancora più ingenuamente si fa espellere per un applauso ironico all'arbitro.

Montolivo 4 - Come sopra, con l'aggravante che il suo fallo a centrocampo su Gomez è brutto e incomprensibile. Costringe il Milan a un finale da brividi

Ilicic 6,5 - Entra al posto di uno spento Barrow (5,5) e vivacizza la manovra offensiva dell'Atalanta togliendo punti di riferimento a Bonucci e compagni e andandosi a piazzare dalle parti di Rodriguez, l'anello più debole della difesa rossonera. L'espulsione di Toloi vanifica alla fine quella che era una soluzione logica e intelligente anche se il suo peso nella partita è notevole e l'assist per il pari di Masiello fondamentale.

ATALANTA-MILAN 1-1
Atalanta (3-4-1-2):
Berisha 6; Toloi 4, Caldara 6,5, Masiello 6,5; Castagne 5,5 (34' st Hateboer sv), De Roon 5,5, Freuler 6, Gosens 6; Cristante 6,5 (24' st Haas 6); Gomez 5,5, Barrow 5,5 (9' st Ilicic 6,5). A disp.: Gollini, Del Prato, Rossi, Mancini, Kulusevski, Bastoni, Palomino. All.: Gritti
Milan (4-3-3): G. Donnarumma 6; Abate 6, Bonucci 6, Romagnoli 6,5, Rodriguez 5,5; Kessie 6,5, Biglia 6 (1' st Montolivo 4), Bonaventura 6 (37' st Borini sv); Suso 5 (32' st Locatelli 6), Kalinic 5,5, Calhanoglu 5,5. A disp.: Storari, A. Donnarumma, Antonelli, Cutrone, Musacchio, Gomez, Calabria, A. Silva, Locatelli, Mauri. All.: Gattuso
Arbitro: Guida
Marcatori: 15' st Kessie (M), 47' st Masiello (A)
Ammoniti: Masiello, De Roon, Gosens, Ilicic (A), Abate, Kalinic, Calhanoglu, Romagnoli (M)
Espulsi: 19' st Toloi (A), per un applauso ironico rivolto all'arbitro Guida; 30' st Montolivo (M), per gioco violento

•L’Atalanta non rimaneva imbattuta per sette match di fila in campionato dallo scorso maggio (3V, 4N nella striscia attuale).
•Il Milan ha pareggiato cinque delle ultime otto partite in Serie A (2V, 1P), tante quante ne aveva pareggiate nelle precedenti 31.
•Il Milan ha tentato solo cinque tiri, record negativo per i rossoneri in un match di questo campionato.
•Andrea Masiello ha segnato quattro gol in questo campionato, record per lui in una singola stagione in Serie A.
•Quattro degli ultimi sei gol di Masiello in Serie A sono stati realizzati di testa.
•Josip Ilicic ha fornito l'assist in tre delle quattro reti di Andrea Masiello in questa Serie A.
•Ilicic ha servito otto assist nel campionato in corso, record per lui in una singola stagione nel massimo campionato.
•Sono ben 12 i cartellini estratti in questa sfida, record in un match di questo campionato.
•11a rete di Franck Kessié in Serie A, solo la prima e quest'ultima sono arrivate da fuori area.
•Kessié non segnava in Serie A da gennaio vs Cagliari (doppietta in quel caso), quattro delle sue cinque reti stagionali in campionato sono arrivate in trasferta.
•Kessié (cinque gol e tre assist) è il secondo centrocampista più giovane ad aver partecipato ad almeno otto reti nel campionato in corso, dietro al solo Cengiz Ünder.
•Quarta espulsione in carriera in Serie A per Riccardo Montolivo, l'ultima risaliva a novembre 2013; dall’altra parte invece seconda espulsione in Serie A per Rafael Toloi, la prima risaliva a ottobre 2015 vs Juventus